Politica e territorio
Partecipazione, la “Rete di Trieste” va
Il 14 e il 15 febbraio prima riunione a Roma del network di amministratori locali di ispirazione cristiana nato a margine della Settimana sociale dello scorso luglio. Elena Granata e Francesco Russo, animatori della rete: «Tenteremo di piantare il seme di un nuovo stile: un impegno generoso e gratuito per la politica, sia territoriale che nazionale»
di Alessio Nisi
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“La rete di Trieste. Perfino più di un partito” è questo il titolo della prima riunione della cosiddetta “rete di Trieste”, network di amministratori locali di ispirazione cristiana nato a margine della Settimana sociale dello scorso luglio, in programma a Roma il 14 e 15 febbraio.
Sono già trecento gli amministratori che hanno confermato la loro presenza con un obiettivo chiaro: dare vita a un luogo di dialogo, confronto e partecipazione, in cui il comune riferimento alla dottrina sociale della Chiesa aiuti a smussare le asperità dell’attuale bipolarismo politico.
Generare nuove condizioni di ascolto e condivisione
Nell’invito rivolto agli amministratori, i principali animatori della rete, Francesco Russo ed Elena Granata, hanno usato parole chiare: «C’è chi vive di nostalgie, chi coltiva il sogno mai sopito di un nuovo partito. Tuttavia, è molto più complesso e coraggioso generare nuove condizioni di ascolto e condivisione, far innamorare i giovani della politica, recuperare il senso di una partecipazione collettiva».
Il seme di un nuovo stile
Per questo, spiegano, «a Roma, il 14 e 15 febbraio, tenteremo di piantare il seme di un nuovo stile: un impegno generoso e gratuito per la politica, sia territoriale che nazionale. Continuare sulla via del dialogo, organizzare la partecipazione, trovare linguaggi comuni e azioni condivise: è un obiettivo ambizioso, forse addirittura più importante che fondare un nuovo partito».
Appuntamento al Th hotel (ex “Domus Mariae”) con i saluti di Giuseppe Notarstefano, presidente dell’Azione cattolica italiana. Segue l’introduzione di Elena Granata, vicepresidente del Comitato organizzatore della Settimana sociale di Trieste.
Il programma della due giorni
La prima tavola rotonda del venerdì pomeriggio, coordinata da Marco Damilano, prevede gli interventi dell’ex parlamentare Paola Binetti, del leader di Demos Paolo Ciani, dell’ex direttore dell’Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini, del segretario di “Persone e Comunità” Giuseppe Irace, del presidente della Fondazione per la sussidiarietà Giorgio Vittadini.
Una finestra di lavoro chiusa con una prima sintesi di Francesco Russo, ex parlamentare e attuale vicepresidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Seguiranno i lavori di gruppo tra i partecipanti.
La mattinata di sabato 15 febbraio si aprirà alle 9 con l’intervento di monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato per le settimane sociali, e con l’introduzione tematica di Antonio Campati, docente all’Università Cattolica di Milano.
Seguirà il panel dedicato agli amministratori e coordinato dal vicedirettore di “Avvenire” Marco Ferrando: parteciperanno il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, la deputata dell’Assemblea siciliana e sindaca di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo, la sottosegretaria in Regione Piemonte Claudia Porchietto, la presidente dell’Umbria Stefania Proietti.
Dopo gli amministratori, prenderanno la parola voci giovani ma già autorevoli nel dibattito politico: quella di Bernard Dika, portavoce della Presidenza regionale toscana, di Giulia Milani, della Comunità di Connessioni, di Eugenio Russo (Conthackto), di Margherita Scalfi (consigliera municipale a Milano).
L’ultimo panel di sabato 15 febbraio, alle ore 12, vedrà intervenire Matteo Gianni (Movimento politico per l’unità), Leonardo Becchetti (tra gli estensori e promotori del «Piano B» e dello «spartito per il Paese»), Francesco Scoppola (presidente Agesci) e Daniela Storani (Argomenti 2000).
In apertura foto di Robert Bye per Unsplash
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