Welfare

Parte l’asilo nido a Opera

Il penitenziario di Milano lo ha inaugurato oggi

di Redazione

Un asilo nido per i figli degli agenti di Polizia Penitenziaria che lavorano al carcere di Opera, in provincia di Milano. Lo hanno inaugurato oggi l’assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale della Regione Lombardia Giulio Boscagli, insieme al presidente della Provincia di Milano Guido Podestà, l’assessore provinciale alle politiche sociali Massimo Pagani, il sindaco di Opera Ettore Fusco, il provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Lombardia Luigi Pagano e il direttore della Casa di reclusione di Milano-Opera Giacinto Siciliano. L’asilo nido aziendale, che ospiterà trenta bambini, è stato realizzato con il contributo di Regione Lombardia, che ha finanziato con 64.000 euro e con quello della Provincia di Milano che ha messo a disposizione nella misura di 130.000 euro dal 2009.

«È un’iniziativa», ha commentato l’assessore Boscagli, «che, da un lato, sottolinea la perfetta collaborazione interistituzionale e, dall’altro, è un esempio di come esperienze del genere siano una vera ricchezza che merita di essere conosciuta». «Il progetto è stato presentato e approvato da Regione Lombardia, che lo ha ritenuto idoneo a ricevere i fondi previsti dal nostro bando nidi aziendali», ha continuato, «in quanto consente maggiore serenità, soprattutto alle mamme di questi bambini,  nell’affrontare gli impegni di lavoro con la certezza che i loro figli si trovano a contatto con altri coetanei, in una struttura gestita da professionisti, con la possibilità di vivere interessanti percorsi educativi».

Nel carcere è già operativo il “Centro estivo”, riservato non solo ai figli di chi lavora nella struttura o vi è detenuto, ma aperto anche al pubblico per tutto il periodo della chiusura delle scuole. «Un servizio», ha precisato il direttore della Casa circondariale Siciliano, «che traduce il nostro impegno orientato ad offrire condizioni sempre migliori a chi qui sconta la sua pena, ma anche agli agenti di Polizia Penitenziaria che lavorano a Opera».  

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