Salute

Parte la carta d’identità parlante

Dopo due anni diventa concreta la possibilità di scrivere la volontà di donare gli organi nella carta d'identità

di Sara De Carli

Nle febbraio 2010, un emendamento al Milleproroghe stabilì che la volontà di essere donatori d’organi avrebbe potuto, su richiesta, essere segnalata direttamente sulla carta d’identità (leggi qui la notizia di allora).

La prima a rendere operativa quell’opzione sarà ora la regione Umbria, in particolare nelle città di Terni e Perugia, dove i cittadini maggiorenni al momento del rinnovo della carta d’identità potranno indicare all’anagrafe comunale la propria volontà. Questa indicazione sarà registrata direttamente, con valore legale, nel Sistema informativo trapianti del Ministero della Salute.

Si tratta di un progetto pilota realizzato grazie alla collaborazione tra la Regione Umbria, il Ministero della Salute, il Centro Nazionale Trapianti e Federsanità-Anci: l’idea ovviamente è di estenderlo a tutto il territorio nazionale. Il Ministro Renato Balduzzi ha detto che questo progetto pilota «aiuta a fare un passo avanti nella cultura della donazione. Con un accordo in sede di Conferenza unificata Stato-Regioni vogliamo estendere tale progetto in tutta Italia, e a tal fine abbiamo avviato un contatto con il Ministero dell’Interno».

Attualmente, ha ricordato Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti, la legge prevede per i maggiorenni il consenso o diniego esplicito alla donazione attraverso quattro modalità: compilando un modulo che si richiede alla Asl, firmando un atto all’Associazione italiana donatori (Aido), con l tesserino blu del donatore o anche scrivendo su un foglio libero la propria volontà. In assenza di volontà espressa, a decidere sono i famigliari. Ora c’è una possibilità in più, semplicissima ed efficace.


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