Volontariato
Parte il censimento del Terzo Settore
Da oggi alle 15 le 475 mila non profit, il doppio rispetto all'ultimo rilevamento, possono inviare il questionario via internet all'Istituto
Quante sono, cosa fanno, come lo fanno e con quale impatto sull’economia e sulla vita sociale del nostro Paese. Scatta oggi alle 15 l’operazione censimento non profit dell’Istat. A distanza di oltre 10 anni dalla prima e ultima rilevazione l’Istituto di statistica torna a indagare il composito mondo del non profit e lo fa all’insegna dell’ innovazione. La più rilevante è nei numeri.
Le organizzazioni coinvolte sono circa 475 mila, quasi il doppio rispetto alle 235 mila del precedente censimento. Sono divise in associazioni culturali, sportive e ricreative, cooperative sociali, fondazioni, enti ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, organizzazioni non governative, sindacati, istituzioni di studio e ricerca, di formazione, mutualistiche e sanitarie.
«Lo scopo della rilevazione», ha spiegato stamattina nel corso della presentazione il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, «è di fornire una rappresentazione statistica ufficiale, aggiornata e affidabile del settore non profit in Italia e del contributo che fornisce allo sviluppo economico e sociale del Paese». Il censimento, che scatterà una foto aggiornata al 31 dicembre 2011, introduce novità di contenuto, con l’inserimento di nuovi quesiti sulla struttura organizzativa, le reti di relazioni, l’ambito territoriale di riferimento, le risorse umane, il settore di attività, la tipologia di utenza, gli strumenti di comunicazione e le modalità di raccolta dei fondi.
Già dalla lista precensuaria, messa a punto in collaborazione con il Forum del Terzo settore, sono emerse indicazioni interessanti sul modo in cui è strutturato l’universo del non profit in Italia. La maggioranza delle istituzioni è rappresentata da associazioni (79%), cooperative sociali (4%), organizzazioni di volontariato (3,1%), istituzioni di rappresentanza (3%).
Dal punto di vista territoriale in Lombardia risiede il 14% delle realtà precensite, seguita da Lazio, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Sicilia. «Un’opportunità – ha sottolineato il portavoce del Forum del Terzo settore, Andrea Olivero – utile per far conoscere un fenomeno complesso e ricco che vive ancora in un cono d’ombra. AbbiAmo bisogno di far conoscere i nostri numeri, il nostro lavoro, i nostri valori e le ricadute economiche e sociali che siamo in grado di generare. Un lavoro indispensabile affinché il Terzo settore possa essere letto per quello che è e per il ruolo che ha nello sviluppo del Paese».
La spedizione dei questionari è partita il 3 settembre e si concluderà il 14.
Dalle 15 di oggi le organizzazioni possono inviare il questionario anche via Internet sul sito dedicato.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.