Mondo

Parte dall’Uruguay il domino della crisi argentina

Secondo giorni consecutivo di "feriado bancario". Tradotto: i correntisti non possono ritirare i loro risparmi

di Stefano Arduini

Al governo uruguayano non resta che sperare appellarsi a una non meglio definita “solidarietà internazionale”, ai cittadini della Repubbloica orientale, invece, non rimane che la speranza in un domani migliore. Il governo Batlle si è infatti inventato il “feriado bancario”, ovvero la versione di Montevideo del corralito argentino: in pratica ai risparmiatori viene inpedito il prelievo. Una misura eccezionale, mai presa in considerazione negli ultimi 70 anni.

Il dollaro, nel frattempo, continua la sua irrefrenabile corsa e ha raggiunto i 35 pesos.

Il neomnistro dell’Economia Alejandro Atchugarry cerca di correre ai ripari. L’idea dell’ultima ora prevede un’emissione di titoli pubblici a 2, 4 e 8 anni. Ma il sistema Paese fa acqua da tutte le parti. Gli ultimi dati parlano di una caduta dell’80% delle riserve del banco centrale, che solo nella giornata di ieri ha perso 70 milioni di dollari.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.