Volontariato

Parrocchie in prima linea per combattere la solitudine dei giovani

La Fondazione Marchesini Act e l’associazione “Amici di Tamara e Davide” propongono un progetto di formazione e integrazione post-scolastica, che coinvolgerà settanta studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Pianoro e Rastignano, nel Bolognese, e tredici studenti universitari in veste di docenti

di Redazione

Come convogliare gli studenti bisognosi di supporto nei doposcuola e, al contempo, far riscoprire loro le parrocchie del territorio e la socialità reale, ben diversa da quella diffusa sui social media? È a queste domande che la Fondazione Marchesini Act, insieme all’associazione “Amici di Tamara e Davide”, provano a dare risposta dando vita a un progetto di formazione e integrazione post-scolastica che coinvolgerà settanta studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Pianoro e Rastignano (Bologna) e tredici studenti universitari in veste di docenti.

Il progetto della Fondazione Marchesini Act coinvolge numerosi soggetti. Innanzitutto, gli oratori delle chiese parrocchiali di Santa Maria Assunta di Pianoro e dei Santi Pietro e Girolamo di Rastignano, che già accolgono (senza distinzioni economiche, sociali e religiose) studenti delle scuole primaria e della secondaria di primo e secondo grado, offrendo loro appoggio e aiuto per indirizzare meglio il tempo libero fuori dagli orari scolastici. Ai docenti volontari già operativi si affiancheranno studenti universitari regolarmente retribuiti (dieci per il doposcuola “Compitiamo” di Pianoro e tre per il doposcuola “Studioratorio” di Rastignano) che avranno come obiettivo principe quello di favorire una corretta metodologia dell’apprendimento e lo sviluppo di capacità logico-analitiche dei ragazzi. L’operatività del progetto sarà affidata all’associazione Amici di Tamara e Davide, che si occuperà di collaborare con il sistema dei servizi educativi gestiti dall’istituzione scolastica e con le famiglie, nonché della parte amministrativa e burocratica.



L’iniziativa vuole innanzitutto fornire un supporto allo studio e uno spazio di condivisione in grado di accogliere i ragazzi, in particolare nei pomeriggi in cui sono senza i genitori. L’obiettivo è anche quello di fungere da stimolo per l’Io e per la coscienza in formazione dei giovani studenti, oltreché orientare correttamente le loro scelte scolastiche, formative e professionali, in modo che siano adeguate alla loro persona.

«Noto un vuoto enorme nella nostra società, con i nostri giovani che vivono un’accoppiata paradossale: quella di essere in continuo contatto virtuale con i coetanei tramite i social ma di soffrire di solitudini concrete», commenta Valentina Marchesini, presidente della Fondazione Marchesini Act e direttore Hr di Marchesini Group. «Il progetto parte dall’idea di venire incontro sia a loro, permettendogli di riscoprire il prezioso ruolo pedagogico delle parrocchie di paese, che agli studenti universitari, regolarmente retribuiti con prestazioni occasionali: questo permetterà ai ragazzi più grandi di rendersi utili per una buona causa e sostenere al contempo il percorso di studio accademico».

«Questo progetto riprende in parte lo spirito di un’altra iniziativa pensata durante il primo lockdown, quando Marchesini Group (considerata attività produttiva essenziale, dunque non soggetta a chiusura) decise di sostenere in prima persona le spese per portare gli educatori a casa dei collaboratori con figli, per fare lezione e intrattenerli quando le scuole erano chiuse. Come in quel caso, anche oggi il contributo delle aziende arriva prima del supporto delle istituzioni locali», conclude la presidente della Fondazione.

Secondo l’Associazione Amici di Tamara e Davide, «l’oratorio non è solo luogo di riflessione, esperienza e crescita, ma anche comunità aperta, impegnata e presente sul territorio. In questo quadro, il progetto accompagna e sostiene le nostre parrocchie nella gestione quotidiana degli interventi e dei servizi educativi rivolti a minori e giovani, allo scopo anche di sviluppare collaborazione e integrazione con il sistema dei servizi educativi gestiti dall’istituzione scolastica».

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