Politica
Parolin: «Alla politica servono nuovi leader di Pace»
Dal segretario di Stato Vaticano il sostegno alla Campagna Leaders for Peace, presentata al Corpo diplomatico Vaticano da Rondine. Seguirà l’incontro con Papa Francesco il 3 dicembre e l’intervento alle Nazioni Unite in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
di Redazione
«La politica deve ritrovare il suo ruolo di mediazione sociale per edificare il bene comune e una propensione a collaborare nel ricercare soluzioni condivise, sia a livello internazionale nelle relazioni tra gli Stati che all’interno della società civile a fronte del prevalere di nuove forme di odio e intolleranza. Un contesto che oggi mette in serio pericolo l'interlocuzione sui diritti umani che abbiamo il dovere di tutelare e implementare». Sono queste le parole del Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin, in occasione dell’incontro della delegazione di Rondine con il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede, promosso in collaborazione con l’Ambasciatore George Poulides, Decano del Corpo Diplomatico, che si è tenuto mercoledì 28 novembre, nell’Aula Vecchia del Sinodo, in Vaticano.
«L’impegno della Santa Sede è quello di promuovere il più ampio confronto possibile con tutti i soggetti e le istituzioni che si adoperano per tutelare i diritti dell'uomo e promuovere il bene comune e lo sviluppo sociale per questo oggi esprimo il sostegno a Rondine e al suo impegno ventennale per la costruzione di una società pacifica a partire dalla formazione dei giovani, perché possano divenire quella nuova classe dirigente di cui c'è urgente bisogno, capace di dialogare e trovare soluzioni alle conflittualità sempre più diffuse e differenti, mettendo al centro il bene comune e il rispetto dei diritti di tutti, a partire dai più deboli», continua il Segretario di Stato.
Un messaggio forte, quello del Cardinale Parolin, unito al sostegno verso la campagna globale triennale Leaders for Peace, presentata nell’occasione da Rondine, che si impegna a formare giovani leader di pace con il Metodo Rondine, chiedendo agli Stati di sostenere questa azione, destinandovi una somma simbolica dal proprio bilancio. Un'azione di formazione rivolta contemporaneamente ai futuri leader e ai sistemi d'istruzione nazionali, che rilanci l'educazione ai diritti umani.
Nelle immagini l'incontro della delegazione dell'associazione Rondine con il Corpo Diplomatico presso la Santa Sede e il cardinale Pietro Parolin
L’Appello – che lo scorso 11 ottobre è stato presentato al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella e il prossimo 3 dicembre sarà presentato a Papa Francesco – è stato letto al Corpo Diplomatico da due giovani di origine palestinese e israeliana.
«Vi chiediamo di fare vostro questo Appello e di firmarlo a partire dal coinvolgimento dei colleghi Rappresentanti dei vostri rispettivi Stati presso le Nazioni Unite, in modo che l’inizio di questa campagna triennale, il prossimo 10 dicembre a New York, acquisisca immediatamente grande forza morale e politica», afferma il presidente e fondatore di Rondine Franco Vaccari rivolgendosi agli ambasciatori.
Lo stesso Appello infatti sarà presentato anche agli Stati membri delle Nazioni Unite, al Palazzo di Vetro di New York, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: Rondine interverrà su invito del Ministero degli Affari Esteri Italiano per portare la propria esperienza sulla trasformazione del conflitto.
«Questi giovani, insieme, hanno tenuto alta la fedeltà dell’appartenenza ai propri popoli, ma contemporaneamente hanno identificato e dissolto le immagini negative del nemico. Rondine ha scelto la concretezza, vuole avanzare coltivando speranze in questo modo, passo dopo passo», conclude Vaccari. «Formare leader di pace per disseminare nel mondo un nuovo registro educativo. Formarne tanti con un metodo nuovo che sappia affrontare le sofferenze e togliere dal pianeta la suprema sofferenza della guerra. Ecco il compito che oggi possiamo condividere e, camminando, realizzare!».
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