Cultura
“Parole sporche” in libreria
Lorenzo Guadagnucci è l'autore di questo nuovo libro edito da Altraeconomia. Acquistabile anche nelle botteghe del mercato equo e solidale
di Redazione
“Parole sporche” racconta come e perché razzismo e xenofobia in Italia trovino ampio spazio sui più importanti media, in bocca agli opinion leader e, di conseguenza, tra i cittadini.
Lorenzo Guadagnucci, giornalista e scrittore, passa in rassegna gli esempi più clamorosi dell’alleanza tra stampa mainstream, intellettuali e vox populi e addita le “parole sporche” da mettere all’indice. Clandestino, extracomunitario, vu cumprà, nomade, zingaro… Chi di noi non ha mai usato almeno una volta queste parole? E quanto spesso vengono riportate dai titoli dei quotidiani o pronunciate al tg?
Se giornali e tv scrivono e parlano male infatti è molto probabile che lettori e spettatori pensino male.
I media italiani, con poche eccezioni, fanno uso largo e disinvolto di vocaboli come “nomadi” o “vu cumprà”. “Parole sporche” fa memoria di alcuni casi eclatanti, da Ponticelli a Rosarno. Un lessico razzista e xenofobo che è stato costruito nel tempo dai cosiddetti “imprenditori della paura”, che lavorano per alimentare il bisogno di sicurezza e il rifiuto del diverso e acquisire consenso politico in questo momento di profonda crisi economica e morale. La realtà ne esce stravolta e l’opinione pubblica manipolata.
In Italia -secondo il Dossier Statistico Immigrazione Caritas-Migrantes- ci sono 5 milioni di stranieri, che contribuiscono per più dell’11% al nostro Pil: ma per il “partito della xenofobia” che opera alacremente all’interno di giornali e tv sono solo “clandestini”. E che i pregiudizi siano duri a morire lo dicono le risposte della gente ai sondaggi. Per alcuni gli stranieri sarebbero addirittura 15 milioni, e i “clandestini” più numerosi dei regolari, mentre tutte le stime parlano di circa 500 mila presenze.
Come voltare pagina? “Parole sporche” racconta l’impegno di Giornalisti contro il razzismo, Articolo 3, Cospe e altre organizzazioni e propone la via di un consumo critico dell’informazione: il cambiamento passa non solo da nuove regole deontologiche, ma anche dalla cittadinanza attiva e dal lavoro quotidiano di chi esercita la “professione”. Un libro appassionato, militante e di grande attualità, per trovare parole più precise e rispettose.
“Parole sporche” di Lorenzo Guadagnucci, 192 pagine, 13.00 euro.
In libreria, nelle botteghe del commercio equo e solidale e sul sito di Altreconomia: www.altreconomia.it/libri
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