Formazione

Parola di Edoardo Raspelli. Almeno a tavola saremo più uguali

Il più grande critico enogastronomico italiano assicura: "Non potete neppure immaginare la quantità di prelibatezze che ogni sera vengono buttate via nelle cucine dei ristoranti"

di Redazione

L?amore, perché di vero amore si tratta, glielo si legge in faccia e nel fisico, ma è dalla viva voce di Edoardo Raspelli, totem del giornalismo gastronomico italiano, che traspare una sorta di adorazione per il buon mangiare. Una passione dalle radici antiche, che da qualche mese si alimenta anche di una particolare attenzione verso chi ogni giorno fatica a metter sotto i denti un tozzo di pane. Da questo incontro è nata una nuova frontiera della convivenza civile quella che lo stesso Raspelli non esita a definire ?gastronomia solidale?. Vita: Bella la trovata della cucina al sociale, ma lei ha mai condiviso un pasto con un povero? Edoardo Raspelli: Negli ultimi mesi mi è capitato più di una volta, grazie alla mensa organizzata con i City Angels in stazione Centrale, qui a Milano. Poi ho avuto contatti con una trentina di ristoranti, anche di fama, che in luglio e agosto hanno deciso di offrire un piatto caldo ai poveri. Vita: Facile fare i buoni samaritani quando la città è vuota e i ristoranti altrettanto, specialmente a mezzogiorno… Raspelli: è un inizio. Tenga conto che talvolta la clientela per così dire normale, potrebbe non gradire la presenza nel locale di un povero affamato. Vita: Il disegno di legge approvato il 2 agosto prevede la possibilità anche per i ristoranti di donare alle associazioni di volontariato i resti di cibi già cotti. Pensa che i ristoratori intraprenderanno questa strada? Raspelli: Credo proprio di sì. I camerieri, nella maggior parte dei casi, mangiano prima di lavorare. E lei non ha idea di quanto ben di dio sia gettato via ogni sera. Molto meglio darlo a chi ha fame per davvero. Un?ottima iniziativa, mi sembra. Vita: Ovviamente stiamo parlando di cibo ancora commestibile, vero? Raspelli: Altro che! In certi casi si tratta di piatti prelibati, cucinati con devozione, che riconciliano con la vita. Non dimenticate che lo stomaco è l?anticamera del cuore. Vita: La gastronomia veicolo di felicità? Raspelli: Mangiare un piatto presentato con sapienza e preparato con ingredienti di qualità è una cosa bella. Proprio una cosa bella. La gioia del palato è la gioia dell?anima. Specialmente per chi non ha la possibilità economica di permettersi certi ristoranti. E guardi che so di cosa parlo. A Milano ormai i barboni si contano sulle dita di una mano. Le mense per i poveri sono sempre più frequentate da gente con un lavoro e una famiglia che però non riesce ad arrivare alla fine del mese. E basta poco per regalare un sorriso. Vita: Raspelli, mi tolga una curiosità, lei ieri sera cosa ha mangiato? Raspelli: Patate bollite con un goccio d?olio di quello giusto. Cucinate da mia moglie. Un piacere immenso.


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