Famiglia

Parmalat: Tremonti in Parlamento mette Fazio all’angolo

I documenti inviati a Bankitalia e molte domande imbarazzanti

di Redazione

Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, come annunciato nei giorni scorsi, ha consegnato ai parlamentari il carteggio avuto con il Governatore della Banca d’Italia, Antonio Fazio. Il carteggio parte dal caso Cirio e tocca anche la piu’ recente crisi Parmalat. Si tratta in tutto di oltre 10 lettere. Perche’ la Banca d’ Italia non ha bloccato i Bond di Cirio e Parmalat, come ha fatto con altre 52 emissioni; perche’ la centrale dei rischi non ha rilevato l’ anomalia relativa all’ indebitamento della Parmalat, pari a mezzo punto del Pil Italiano; perche’ non sono state rilevate anomalie nei processi tra gli affidamenti bancari ”ritirati” e le corrispondenti emissioni obbligazionarie fatte dalle banche. Sono questi i tre interrogativi che il ministro dell’ Economia Giulio Tremonti ha avanzato sul ruolo della Banca d’ Italia durante l’ audizione parlamentare. Il primo interrogativo riguarda il fatto che non e’ scattato il blocco legato alla vigilanza ”sistemica” da parte della Banca d’ Italia. Tra le 52 emissioni bloccate – ha ricordato il ministro – alcune sono state fermate anche ”per l’ impossibilita’ di accertare l’ esistenza nel paese dell’ emittente di un sistema di regole e di controlli pubblico omologo a quello vigente in Italia”. ”C’e’ da chiedersi – ha detto il ministro – se condizioni di regolarita’ di questo tipo siano davvero state tutte presenti nelle 18 emissioni Parmalat che finora risulterebbero collocate in Italia e specificatamente nelle due emissioni trentennali Parmalat”. Sul secondo interrogativo Tremonti ha spiegato che nel bilancio consolidato parlamentare ”e’ evidenziato un indebitamento pari circa a mezzo punto di Pil”. Il ministro quindi mette a confronto le dichiarazioni opposte di Consob (”se avessimo potuto usare la Centrale dei Rischi” con le dichiarazioni della Banca d’ Italia ”Dalla Centrale dei rischi non risultava nulla di anomalo”. ”tutto cio’ non e’ fondamentale – ha commentato Fazio – Era il bilancio di Parmalat in se’ ad esser una centrale rischi”’. Il terzo interrogativo e’ la vigilanza ”dentro le banche” fatta dalla Banca d’ Italia sul lato degli affidamenti. ”Su questo lato – ha detto il ministro – avrebbero potute essere rilevate anomalie nei processi di sostituzione, tra affidamenti bancari (ritirati) ed emissioni obbligazionarie (corrispondenti) come e’ dato in alcuni casi in corso di accertamento. Nella doppia missione di vigilanza la banca d’ Italia avrebbe dovuto rilevare, nel corso degli anni, nel corso delle sue ispezioni, almeno ‘qualcosa’ di anomalo”.


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