Cultura
Parmalat: sequestrati a Tanzi anche 14mila euro di provenienza lecita
Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione con la sentenza 49379
di Redazione
Rimangono sotto sequestro anche 14.903 euro di provenienza lecita, appartenenti all?ex patron della Parmalat, Calisto Tanzi: lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione con la sentenza 49379. Con questo verdetto, infatti, i supremi giudici hanno rigettato il ricorso di Tanzi che chiedeva la restituzione della somma sequestratagli dal tribunale di Parma con ordinanza dello scorso 29 settembre. Il tribunale aveva negato il dissequestro anche se questa ”esigua” parte dei redditi dell’indagato proveniva da fonte lecita in quanto derivante ”da investimenti finanziari estranei al gruppo Parmalat, e dai compensi ricevuti come amministratore di varie societa’ estranee alla holding di famiglia”. Nel confermare che questi 14.903 euro non saranno restituiti a Tanzi, la Cassazione aggiunge di condividere il ragionamento seguito dai giudici di Parma per cui questi ‘spiccioli’ devono essere sottratti a Tanzi in quanto ”gli ammanchi derivanti dal dissesto del gruppo Parmalat e di quello Parmatour sono largamente soverchianti l’importo dei proventi provenienti da attivita’ acclaratamente lecite”. Insomma Tanzi non puo’ ottenere il dissequestro dei pochi soldi leciti che aveva messo da parte ”per le imprescindibili ragioni di tutela dei creditori fallimentari, fino a quando le procedure in corso non avranno consentito di stabilire l’esubero dell’attivo rispetto al passivo”.
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