Economia

Parma cambia moneta?

L'idea del nuovo sindaco non è una bizzaria. Le nuove valute sono ormai 5mila in 50 Paesi

di Gabriella Meroni

L’economia alternativa, solidale e di comunità, esiste e a volte i sogni si avverano. L’idea del nuovo sindaco di Parma, Pizzarotti e dei suoi 19 assessori di una moneta locale non è per nulla bizzarra. Sono tra i 4mila e i 5mila i sistemi di scambio locali basati su valute specifiche che si sono sviluppati in almeno 50 Paesi a partire dagli anni 80. I modelli di funzionamento variano (si va dalle banconote reali alle transazioni solo online, dai baratti alle monete simili a quelle ufficiali, con tanto di appoggio bancario), ma lo scopo è lo stesso: creare valore a prescindere dai soldi tradizionali e dalle loro logiche mercantili, migliorare l’accesso alla “ricchezza”, rendere più democratici beni e servizi.

In rete si moltiplicano i gruppi di sostegno e discussione, su monetacomplementare.org,  si trova anche un database completo e aggiornato). Ecco una selezione dei casi più riusciti:

 

Bitcoin (Giappone) La moneta degli hacker

Nato in Giappone ma diffuso in tutto il mondo, il Bitcoin è la prima moneta peer-to-peer, sganciata da qualsiasi autorità centrale e gestita (oltre che creata) via internet dagli utilizzatori attraverso un sistema crittografico di sicurezza e un software dedicato. Ogni membro della rete ha un “gettone” con cui accedere agli scambi. Complicato? Certo, un’infarinatura informatica bisogna averla (non a caso è chiamata “la moneta degli hacker”) ma a gennaio 2012 l’economia Bitcoin ha già generato un controvalore di 57 milioni di dollari (veri).

http://bitcoin.org

Bristol pound (Inghilterra) In collaborazione con le banche

Aiutiamo la nostra città a prosperare»: questo il motto dell’alleanza che ha dato vita al Bristol Pound. L’idea è venuta a un gruppo di commercianti, che hanno coinvolto il Comune e la banca Bristol Credit Union, presso i cui sportelli i cittadini possono ritirare i Bristol pound per ogni sterlina depositata. La nuova valuta si può poi spendere negli oltre cento negozi e aziende che l’accettano. Lo scopo? Mantenere i quattrini sul territorio, e dare la precedenza a fornitori e clienti del luogo.   

http://bristolpound.org

Chiemgauer (Germania) Occhio al deprezzamento

Da moneta scolastica a moneta di comunità. Il Chiemgauer bavarese è stato ideato dal professor Christian Gelleri, insegnante alla scuola steineriana Freie Waldorfschule di Prien. Nata nel 2003, oggi viene utilizzata da circa 3mila consumatori. I Chiemgauer sono una moneta «a deprezzamento» e perdono il 2% del valore ogni tre mesi. Il sistema garantisce così la velocità degli scambi all’interno della comunità. Con 21 Chiemgauer si ottengono 20 euro, e il 2% dei ricavi va versato alla non profit che gestisce la  valuta.

www.chiemgauer.info

Wir (Svizzera) Un circuito di 80mila aziende

Nata nel 1934, è la decana delle monete complementari. Della Wir (in tedesco: noi) si servono ormai 80mila aziende e innumerevoli cittadini. Non ha corso legale all’estero, non ha un cambio ufficiale col franco svizzero. I pagamenti vengono effettuati con normali assegni o carte di credito, le transazioni vengono addebitate e accreditate dall’ufficio centrale, e non sono consentiti prelievi di liquidità dai depositi; il sistema Wir  è di fatto una banca; ha la sua sede a Basilea e 7 uffici regionali in tutto il Paese, con un organico di 110 dipendenti.

www.wir.ch

em (Grecia) Il mercato anti default

Nella Grecia della crisi il Tem ha fatto boom: acronimo greco di “unità locale alternativa”, è una moneta virtuale solidale, nata nella cittadina di Volos, che consente di accumulare crediti online offrendo servizi o beni vari, dai libri alle lezioni di informatica, alla verdura. Una volta al mese il mercato di Tem da elettronico diventa reale, e i cittadini di Volos si danno appuntamento in piazza per comprare e vendere usando i Tem (1 Tem vale 1 euro). Uno dei limiti della formula è la necessità di utilizzare il computer, ma una rete di volontari aiuta gli anziani.

www.tem-magnesia.gr

Palmas (Brasile) La moneta delle favelas

Il sistema dei palmas bonus brasiliani è stato inventato dal Banco Palmas, una “banca di comunità” fondata negli anni 70 e a tutt’oggi molto attiva con centinaia di sportelli locali e banche sociali affiliate. Si tratta di bonus del valore di 1 real ciascuno che la Banca fa circolare in una comunità o località per aumentare l’accesso al credito attraverso microprestiti per i poveri. Gli agenti girano per le favelas e perfino nella foresta per contattare i potenziali clienti. I commercianti traggono beneficio dal fatto che le persone dispongono più facilmente dei Palmas.

www.bancopalmas.org.br

Res (Belgio) Il meccanismo è quello delle ricaricabili

Una vera e propria moneta alternativa, riconosciuta dalla Banca centrale belga: è il Res, il cui debutto è targato 1996. «Vuoi più soldi? Ci pensa Res» è lo slogan della moneta, che può contare oggi su un circuito di oltre 5mila esercizi commerciali e 10mila consumatori. Gli scambi avvengono con una sorta di carta di credito, caricata a Res e ricaricabile, che viene spedita a domicilio gratuitamente a chi ne fa richiesta sul sito; a 1 Res corrisponde 1 euro, ma ricaricando si riceve gratis il 10% di valore in più, e a ogni amico presentato ci sono 10 Res in regalo.

www.resplus.be

Ithaca Hours (Usa) «In Ithaca we trust», la parola d’ordine

Nella cittadina di Ithaca i soldi finti sono i dollari. Quelli veri, invece, sono gli “Ithaca hours”, banconote su cui campeggia la scritta “In Ithaca we trust”. Siamo nei dintorni di New York, e dal 1991, grazie all’economista Paul Glover, la comunità commercia con queste banconote, ciascuna del valore di 1 ora, ovvero 10 dollari (la paga oraria media americana). Ma anche se la moneta è il tempo, i beni scambiati sono di qualunque genere. Finora il valore passato di mano supera i 110mila dollari (11mila ore di lavoro) e gli esercizi commerciali aderenti sono 500.

www.paulglover.org

Operas (Australia) Uno scudo anti disoccupazione

Un avviato sistema di Lets (Local Energy Trading System – sistema di scambio di energie locali) è quello che vede al centro gli Operas di Sydney. Nella rete degli aderenti, ogni servizio reso genera un credito (Amanda fa la babysitter ai bambini di Bill, e guadagna 30 Operas) e un debito (Bill ora è a -30 Operas), ovvero genera la creazione di denaro dal nulla. Nella zona di Sydney, assicurano i fondatori, questi Lets hanno spesso aiutato i disoccupati a rientrare gradualmente nel mercato del lavoro “ vero”, dopo una fase di servizi professionali resi in Operas.

www.auslets.org

Qui un’infografica da Vita magazine per capire cosa sia una moneta locale

Qui il link al numero 2 di Communitasonline dedicato a Denaro e Comunità, tutto da leggere

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