Il 5 per mille perduto
Parlano gli esclusi: ecco perché abbiamo rinunciato a 100mila euro
Il Serafico di Assisi, che si dedica all'assistenza di persone con gravi disabilità, non potrà incassare i 100mila euro che gli italiani gli avevano destinato con il 5 per mille 2022. Figura tra gli esclusi, in quanto non iscritto al Runts. «Una scelta consapevole, aspettavamo di sapere il parere della Commissione europea in materia fiscale», spiega il direttore della raccolta fondi, Stefano Malfatti
Lo hanno scelto 2.638 italiani, destinandogli più di 100mila euro. Di quei soldi, però, il Serafico di Assisi non vedrà nulla. L’Istituto infatti figura nell’elenco degli esclusi del 5 per mille 2022, decima realtà – per entità dell’importo teoricamente destinato – di un elenco che conta più di 8mila esclusi. Non è una sorpresa: il Serafico non si è iscritto al Registro Unico del Terzo settore-Runts, rinunciando quindi consapevolmente, almeno per il momento, al 5 per mille.
Su VITA stiamo raccogliendo le storie di alcune delle organizzazioni escluse, balzate in un anno da circa 1.600 a più di 8mila. Per accedere al 5 per mille 2022 infatti occorreva essere iscritti al Registro Unico del Terzo settore-Runts entro il 31 dicembre 2022: una novità annunciata da tempo, ma operativa per la prima volta. Alcuni enti sono rimasti incagliati nelle tempistiche e nelle burocrazie dell’iscrizione, altre hanno scelto consapevolmente di prendersi più tempo per valutare in maniera approfondita se diventare o meno un Ente di Terzo settore, con i pro e i contro che questo comporta. Di fatto così 400mila firma sono andate perse, per 15 milioni di euro che restano nelle disponibilità dello Stato. Un podcast di VITA, in dialogo con Mario Consorti di NPSolutions, racconta quello che è successo e dà tutti i numeri.
Il Serafico è fra quelli che sono andati consapevolmente incontro all’esclusione, almeno per il 2022: «Per decidere attendevamo soprattutto il parere della Commissione Europea sulla materia fiscale che – come noto – è arrivato solo ad ottobre 2022. Ora, forti di quelle indicazioni, stiamo completando la riflessione confrontandoci anche con il contesto diocesano in cui il Serafico è inserito. Valutiamo attentamente questa opportunità», spiega Stefano Malfatti, direttore della comunicazione e raccolta fondi del Serafico di Assisi.
Nell’edizione del 5 per mille 2022 figurate negli elenchi esclusi: qual è la ragione?
Il Serafico ha voluto avviare una riflessione ampia ed articolata sull’opportunità di ingresso nei Runts. L’Istituto è un ente ecclesiastico che, pur nell’autonomia della sua attività sanitaria, è inserito nel plurale contesto degli enti facenti capo alla diocesi di Assisi. Ogni determinazione quindi deve tener conto di una complessità di elementi che toccano anche questioni di carattere patrimoniale e fiscale. Stiamo completando un’ampia ricognizione che porterà a breve a determinazioni definitive per l’ingresso oppure no.
Per decidere sul diventare o meno Ets attendevamo soprattutto il parere della Commissione Europea sulla materia fiscale che è arrivato solo ad ottobre 2022. Ora, forti di quelle indicazioni, stiamo completando la riflessione
— Stefano Malfatti
Nel vostro caso quindi l’esclusione non è una sorpresa ma la conseguenza di una riflessione ancora in corso. Cosa vi frena dal divenire Ets? E quali sono le valutazioni che vi hanno portato a decidere, almeno per il momento, di non fare il passaggio a Ets, pur sapendo che questo vi avrebbe precluso l’accesso al 5 per mille?
Attendevamo soprattutto il parere della Commissione Europea sulla materia fiscale che – come noto – è arrivato solo ad ottobre 2022. Ora, forti di quelle indicazioni, stiamo completando la riflessione confrontandoci anche con la realtà e con il contesto diocesano in cui il Serafico è inserito. Valutiamo attentamente questa opportunità, sempre considerando la sostenibilità che ci deriva sia dal coinvolgimento con il Sistema Sanitario Nazionale, sia per quello che ci deriva dai tanti donatori che ci seguono da oltre 20 anni.
Quali punti critici stanno venendo al pettine?
Nessun punto critico particolare. Le decisioni risentono di un percorso lungo e complesso e non sempre chiaro che la legge e la sua successiva attuazione hanno avuto.
Nel 2022 vi hanno scelti 2.638 contribuenti, per un importo pari a 101.788,32 euro (come risulta dall’Elenco degli Esclusi dell’Agenzia delle Entrate). Come avete gestito la comunicazione sul 5 per mille nel 2022? Avete in qualche modo cercato di avvisare di non firmare per il Serafico, sapendo che quella firma sarebbe andata persa? O sono firme arrivate un po’ “per inerzia”?
Noi abbiamo mantenuto sempre un profilo non particolarmente proattivo rispetto al 5 per mille, ma abbiamo continuato a parlarne ai nostri donatori, sempre tenendoli aggiornati su questo iter in fase di sviluppo. Ogni volta che abbiamo avuto contatti diretti con i nostri donatori, essi hanno compreso perfettamente questo percorso. Lo seguono secondo un ingaggio che è sempre stato molto forte e diretto. Sicuramente a qualcuno sfuggiranno questi dettagli, ma sono certo che il legame dei donatori con le nostre attività e i nostri ragazzi saranno – come sempre – molto forti.
Comunicheremo ogni singolo passo attraverso le nostre newsletter cartacee e online, che sono il nostro strumento di comunicazione e aggiornamento più immediato. Molto è già stato condiviso attraverso il telefono
— Stefano Malfatti
Che comunicazione darete a questi cittadini, la cui volontà era di destinare il loro 5 per mille al Serafico mentre invece il 5 per mille resterà nelle disponibilità dello Stato?
Comunicheremo consapevolmente ogni singolo passo e ogni followup attraverso le nostre newsletter cartacee e online, che sono il nostro strumento di comunicazione e aggiornamento più immediati. Molto è già stato condiviso attraverso il telefono, che resta lo strumento migliore per realizzare il contatto e che è molto utilizzato dai nostri donatori.
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Quanto e come peserà, in termini di attività e servizi, questa mancata entrata? Come la compenserete?
Sulla raccolta complessiva del Serafico, mediamente il 5 per mille non raggiunge storicamente percentuali superiori al 4%: tutto sommato una percentuale abbastanza circoscritta e facilmente compensabile con altre campagne più dirette ed immediate. Come noto il 5 per mille non permette di coltivare quelle relazioni che le normali donazioni consentono, poiché non conosciamo il nome di chi mette la propria firma per l’Istituto. Pensiamo quindi di integrare queste risorse attraverso campagne molto più concrete e dirette: per esempio abbiamo attiva la campagna #InAiuto che punta a creare un fondo di supporto ai bisogni delle famiglie dei pazienti disabili gravi. Non ultimo, puntiamo ad incentivare i lasciti testamentari che, seppur maturano il loro beneficio con tempi più lunghi e mai certi, ci stanno dando tante indicazioni positive in questi ultimi mesi del 2023.
Le foto dell’articolo sono dell’ufficio comunicazione del Serafico di Assisi
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