Formazione

Parlamento Ue: due giorni a supporto della campagna Controlarms

L'evento ha l'obiettivo di rafforzare il sostegno al Trattato internazionale sul commercio delle armi, che si discuterà a New York alla Conferenza Onu dal 26 giugno al 7 luglio prossimi

di Benedetta Verrini

Prende il via domani a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, una due giorni di iniziative a sostegno della Campagna ?Control arms?.
L’iniziativa è stata voluta dal Parlamentare europeo Raul Romeva, relatore sul controllo delle esportazioni di armi e dall’eurodeputata Luisa Morgantini, Presidente della Commissione sviluppo, ambedue facenti parte dell’intergruppo di iniziative per la pace.

L’evento ha l’obiettivo di rafforzare il sostegno, espresso dal Parlamento Europeo con la risoluzione del 17 novembre 2005, al Trattato internazionale sul commercio delle armi, che si discuterà a New York alla Conferenza delle Nazioni Unite dal 26 giugno al 7 luglio. Inoltre per chiedere agli Stati membri che ancora non lo hanno fatto di aggiungersi ai 45 paesi che hanno espresso il loro sostegno al Trattato che chiede regole comuni per il commercio delle armi.

La delegazione italiana sarà composta da Massimo Paolicelli e Riccardo Troisi, in rappresentanza della Rete Italiana per il Disarmo, un network composto da una trentina di associazioni impegnate a vario titolo sui temi del disarmo e che insieme alla sezione italiana di Amnesty International promuove nel nostro Paese la campagna ?Control arms?.
?Questa iniziativa – commentano Massimo Paolicelli e Riccardo Troisi – è il modo migliore per iniziare il conto alla rovescia degli ultimi 100 giorni che mancano alla conferenza mondiale dell’ONU, cento giorni in cui in 110 paesi verranno intensificate le iniziative per spingere i rispettivi paesi a sostenere il Trattato. Il tentativo che vuole fare dell’Europa la protagonista di questi temi – proseguono Paolicelli e Troisi – ci sembra di buon auspicio per il raggiungimento dell’obiettivo finale”.

“Oltre 800.000 persone in 160 paesi (di cui 28.000 in Italia) hanno già aggiunto la propria foto alla ?Milion Faces Petition?, la più grande foto-petizione del mondo, per chiedere ai leader mondiali di sostenere più stretti controlli sul commercio delle armi. La foto-petizione verrà consegnata alla conferenza dell’ONU di giugno, a simboleggiare il milione di persone uccise dalle armi dall’ultima conferenza sullo stesso tema, svoltasi nel 2001. Infatti ogni anno, in tutto il mondo, circa mezzo milione di esseri umani sono uccisi dalla violenza armata: una persona al minuto”.

“Ci sono oggi circa 639 milioni di armi leggere nel mondo e 8 milioni ne vengono prodotte ogni anno. L’Italia offre a tutto questo un discreto contributo, infatti è il quarto produttore ed il secondo esportatore mondiale di armi leggere, eppure la nostra legislazione è vecchia di 30 anni e ad oggi non esiste alcuna forma di controllo sugli intermediatori internazionali di armi. Come dimostra il caso di Leonid Minin, mediatore di armi che operava in Italia, arrestato nel 2000 con ampia documentazione dei suoi traffici con la Liberia ma scagionato perché le armi non erano passate sul nostro territorio. O il più recente caso delle pistole Beretta 92s che con una triangolazione di una società inglese sono finite in Iraq e ritrovate dai carabinieri italiani in mano a forze a noi ostili. Proprio per questo – concludono Paolicelli e Troisi – al Governo che uscirà dalle prossime elezioni italiane del 9 e 10 aprile, chiediamo oltre al sostegno al Trattato internazionale l’approvazione di una legislazione stringente sul commercio delle armi leggere e una norma sugli intermediatori internazionali di armi. Intermediatori, spesso facilitatori della violazione degli embarghi imposti dalle Nazioni Unite, che ha fatto si che ad oggi dei 13 imposti nell’ultimo decennio non ne fosse rispettato neanche uno?.

Info:
www.disarmo.org
www.controlarms.it

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.