Formazione
Parlamento Europeo chiede missione di pace in Medio Oriente
Auspica la fine delle violenze, condanna il terrorismo e «il ricorso eccessivo e sproporzionato alla forza» di Israele, accusata anche di violare gli accordi con la Ue
Ecco il testo di una risoluzione approvata ieri dal Parlamento Europeo sulla grave situazione in Medio Oriente
Il Parlamento europeo,
(?) allarmato per il costante deterioramento delle prospettive del processo di pace in Medio Oriente, visto che la regione è devastata quotidianamente da un?escalation della violenza, che è costata la vita a molti civili,
considerando che finora non è stato possibile mettere in atto alcuna iniziativa efficace volta alla ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi, al fine di porre termine all?escalation della violenza,
considerando che la relazione della commissione d?inchiesta di Sharm el Sheikh giunge alla conclusione che Israele deve sospendere la politica degli insediamenti e che ambo le parti devono cessare la violenza incondizionatamente,
considerando l?urgenza per l?Unione europea di adottare nuove iniziative volte a contribuire alla cessazione della violenza, al rafforzamento della fiducia e alla ripresa dei negoziati tra le due parti, iniziative fondate sul rispetto del diritto internazionale e delle relative risoluzioni delle Nazioni Unite,
considerando che, come dichiarato dalla Presidenza dell?UE, i progressi compiuti su tutti i principali temi in occasione degli ultimi negoziati dovrebbero costituire la base dei futuri colloqui sullo statuto permanente,
constatando con preoccupazione l?emergere di nuove tensioni tra Israele, Siria e Libano,
considerando che una pace giusta, equa e duratura può instaurarsi soltanto in un contesto regionale e che è necessaria la ripresa dei negoziati anche sui capitoli siriano e libanese,
considerando la situazione intollerabile della popolazione palestinese nei territori occupati, attualmente vittima di sanzioni collettive ingiuste e inaccettabili;
gravemente turbato dai vari attacchi terroristici commessi di recente dai palestinesi contro la popolazione civile israeliana,
considerando che varie organizzazioni internazionali e organizzazioni attive in Palestina riferiscono che è prassi corrente per i funzionari palestinesi commettere gravi violazioni dei diritti umani, compresi la tortura e l?assenza di un equo processo,
considerando che Israele ha confermato l?esistenza di una politica di “selezione di obiettivi militari” condotta dalle sue forze di sicurezza e che l?UE ha condannato la politica di esecuzioni sommarie,
segnalando, a tal riguardo, la responsabilità condivisa della Siria e del Libano nella riduzione della tensione e nel controllo dei gruppi estremisti;
considerando che la non corretta applicazione degli accordi commerciali da parte di Israele fa sì che il beneficio delle preferenze comunitarie vada a prodotti fabbricati in insediamenti illegali,
1. esprime profonda costernazione per il numero di vittime tra la popolazione civile a conseguenza del conflitto degli ultimi mesi ed esprime la sua partecipazione e solidarietà alle famiglie di tutte le vittime;
2. respinge il ricorso alla violenza, riafferma il suo impegno al proseguimento del dialogo e dei negoziati di pace e ritiene che non esista una soluzione militare al conflitto;
3. esorta tutte le parti in causa a porre termine alla violenza; condanna il ricorso eccessivo e sproporzionato alla forza, le esecuzioni sommarie da parte dell?esercito israeliano nei territori occupati e la chiusura totale di questi ultimi; condanna tutti gli attacchi terroristici perpetrati in Israele; invita l’Autorità nazionale palestinese a compiere tutti gli sforzi possibili per combattere il terrorismo, ridurre la violenza e tenere sotto controllo gli estremisti;
4. condanna le incursioni illegali dell?esercito israeliano nei territori sotto il controllo dell?Autorità nazionale palestinese, sulla striscia di Gaza e in Cisgiordania;
5. condanna l?ampliamento degli insediamenti nei territori occupati, che crea una situazione di fatto che complicherebbe ulteriormente l?applicazione di futuri accordi di pace;
6. prende atto delle conclusioni contenute nella relazione della commissione d?inchiesta di Sharm el Sheikh ed esprime il proprio sostegno alla richiesta di congelamento di qualsiasi attività di insediamento, ivi incluso lo sviluppo naturale;
7. invita gli Stati membri, in linea con la suddetta relazione, a proporre al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite l?invio di una missione di osservatori nei territori palestinesi;
8. esprime il proprio sostegno a qualsiasi iniziativa mirata alla ripresa del dialogo tra israeliani e palestinesi, particolarmente da parte dell?Egitto e della Giordania; ritiene che soltanto la ripresa del dialogo e l?applicazione di misure volte ad accrescere la fiducia possano portare alla cessazione effettiva della violenza;
9. invita il governo israeliano a riprendere i negoziati revocando il blocco dei territori, ponendo fine all’applicazione e all’espansione della politica degli insediamenti e procedendo al rimborso delle entrate fiscali arretrate all’Autorità nazionale palestinese;
10. invita il Consiglio europeo di Göteborg a elaborare e ad adottare una strategia comune sul Medio Oriente sulla base delle proposte presentate dall?Alto rappresentante per la PESC, in collaborazione con il Rappresentante permanente dell?UE in Medio Oriente, onde conseguire l?obiettivo di accrescere l?efficacia e la visibilità dell?azione politica e diplomatica dell?UE nella regione, tenendo conto delle numerose risoluzioni di questo Parlamento su tale questione;
11. si rammarica dell?atteggiamento di alcuni Stati membri in occasione della riunione annuale della Commissione per i diritti dell’uomo delle Nazioni Unite a Ginevra; ritiene che l?astensione relativamente alla risoluzione di condanna delle violazioni dei diritti umani nei territori occupati comprometta il profilo dell?UE e pregiudichi lo sviluppo globale del partenariato euromediterraneo;
12. ritiene che l?uso sproporzionato della forza da parte dell?esercito israeliano e le sanzioni collettive non siano conformi ai principi dell?Accordo di associazione già in vigore tra l?UE e Israele; chiede pertanto al Consiglio e alla Commissione di esaminare tali violazioni, di trarne le necessarie conclusioni e di riferirne a questo Parlamento;
13. sollecita la Commissione e gli Stati membri ad adottare misure incisive per porre rimedio alle violazioni delle norme di origine da parte di Israele nell?ambito dell?accordo commerciale con l?UE e a informare il Parlamento, onde evitare qualsiasi complicità indiretta nella politica di creazione illegale di insediamenti;
14. è del parere che le future proposte di pace debbano basarsi sul rispetto del diritto internazionale, sulle risoluzioni 242 e 338 del Consiglio di sicurezza dell?ONU, sull?applicazione effettiva e integrale degli accordi interinali già conclusi tra israeliani e palestinesi, nonché su quanto conseguito negli ultimi negoziati di Camp David;
15. ricorda la posizione dell’Unione europea a favore della creazione di uno Stato palestinese vitale, democratico e pacifico;
16. ritiene essenziale, ai fini del conseguimento della pace nella regione, che il governo libanese eserciti la sua sovranità sul proprio territorio e chiede alla Siria e ad Israele di consentirgli di farlo;
17. invita tutti i paesi del Medio Oriente a cooperare effettivamente contro le reti terroriste e a reiterare il loro impegno nei confronti della sicurezza di tutti i paesi della regione;
18. sottolinea l?importanza di dare attuazione nell?intera regione a una politica educativa volta a promuovere la tolleranza e la comprensione reciproca fra culture e religioni;
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