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Parla Warduni, vescovo di Bagdad. Ma chi è più regime, Bush o Saddam?

"Il papa è l’unico che difenda la pace, ma nemmeno la sorte dei cristiani che vivono nel nostro paese sembra preoccupare il cristiano Bush". Il religioso attacca gli Usa.

di Redazione

Il cristiano Bush si appresta a bombardare gli oltre 700mila cristiani iracheni. Una prospettiva che di ora in ora si fa più reale tanto da far dichiarare a monsignor Warduni, vescovo caldeo di Bagdad: “Viviamo una tensione insopportabile. Mi verrebbe da dire: che attacchino, una volta per tutte”. Nel frattempo, però, si sta frantumando la tradizionale convivenza pacifica fra il 97% di musulmani e il 3% di cattolici. “Ormai l?identificazione cristiano-occidentale è pressoché totale e questa condizione attrae le forze più radicali dell?islamismo di Arabia saudita e Kuwait”, aggiunge il religioso che incontriamo in un piccolo appartamento di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, messo a disposizione dall?associazione Pax Christi. Vita: Che cosa possiamo fare per cercare di evitare la guerra? Slamon Warduni: Potete cercare la verità. Un traguardo difficile perché quello che vi raccontano qui è la versione di una parte, la parte dei forti, la parte degli Stati Uniti. Bush dice di voler liberare il popolo iracheno, di volerci dare la democrazia. Ma la democrazia non va imposta: nessuno ha mai chiesto cosa ne pensavamo. Semplicemente hanno iniziato a bombardarci. La nostra liberazione è la fine dell?embargo, sono le medicine per i bambini, l?acqua per le città. Questa è la nostra democrazia. Vita: “Saddam è un feroce dittatore”, lo dice Bush e lo confermano molte ong. E il dramma dei curdi sembra dimostrarlo. Almeno su questa definizione è d?accordo con la Casa Bianca? Warduni: Io penso che una persona quando parla debba essere coerente con se stessa. Non posso dirti di non rubare se poi io vado a rubare. Se Bush accusa Saddam di essere un dittatore, che almeno lasci agli altri la libertà. E invece chi può dirgli di non fare la guerra? Nessuno glielo può impedire. E allora è più dittatore Bush o Saddam? Venendo alla tragedia dei curdi si deve sapere che i curdi turchi sono mal visti ad Ankara e ben trattati in Iraq, quelli iracheni ben visti in Turchia e perseguitati da Saddam. Sono divisioni figlie di logiche politiche. Vita: Il Papa non ha lesinato energie per difendere la pace. L?ha sorpresa tanto vigore? Warduni: Nessuna sorpresa. In questi anni di guerre, da Sarajevo all?Afghanistan, alla Palestina non è mai mancata la sua voce. Lui non agisce per interesse, Saddam non è suo cugino! E se noi cristiani avessimo davvero fede, dovremmo andarci a prendere la pace, così come ci insegna. Vita: Ma all?interno della Chiesa non tutti stanno con Wojtyla… Warduni: La maggioranza, Chiesa americana compresa, è con il Santo Padre. Quelli che non lo sono pensano di fare il bene della popolazione irachena. Ma il bene non si fa con i carri armati. Già la prima guerra del Golfo ci è costata cara: tanti giovani sono morti e tanti bambini sono nati malformi a causa dell?uranio impoverito che, fra l?altro, ha portato i tumori in Iraq. Prima il cancro quasi non esisteva. Vita: Lei pensa che l?Italia, Paese membro della Nato e storicamente sotto l?influenza di Washington, possa davvero restare fuori dal conflitto? Lei sola? Warduni: Sola non direi. Il Papa mi sembra che risieda in Italia, che sia un?autorevole voce internazionale, e che sia contro la guerra. Tutti i capi religiosi sono con lui. La Germania tiene duro. Io però vedo un Paese troppo subalterno agli Usa. Ma l?Italia è libera o no? Può manifestare la sua volontà? Voi italiani siete liberi o no? Per quale motivo non potete dire un no agli statunitensi? Vita: Se l?Onu concedesse il via libera agli Usa, sarebbe una guerra legittima? Warduni: In questo caso le Nazioni Unite sarebbero dei ladri. L?Onu è stata creata per il bene del mondo, non per mettere il suo marchio su azioni di guerra. In ogni caso considero che l?autonomia del Palazzo di Vetro nei confronti di Washington e Londra sia tutta da discutere. Vita: Lei sostiene che questa è la guerra del petrolio. Ma perché proprio l?Iraq? Warduni: La guerra del 91 è stata una manna per gli americani. Un po? come comprare un?auto d?occasione. Solo che loro si sono presi Arabia Saudita e Kuwait. Alla collezione manca solo Bagdad. Gli Usa vogliono avere in mano tutte le carte. Poi vorrò vedere cosa potranno fare gli altri, Europa in testa. Allora saprete qual è il valore della pace. Vita: Le ultime elezioni irachene sono state raccontate dalla stampa occidentale come una farsa: 100% dei consensi per il Rais. Warduni: Stiamo parlando di un regime. Chi è andato a votare si è recato alle urne, poi alla sera ci hanno detto che Saddam aveva il 100% delle preferenze. Quindi Saddam aveva il 100% delle preferenze. Punto. Vita: La cooperazione internazionale ha fatto molto in questi 12 anni di embargo. Si poteva fare di meglio? Warduni: Siamo grati a tutti quelli che si sono spesi per la nostra gente. Purtroppo, però, i cooperanti hanno lavorato nel recinto deciso dagli Usa. Qualcosa si poteva fare, qualcos?altro no. In pochi, per esempio, si sono arrischiati a violare l?embargo per portare negli ospedali stranieri i nostri bambini mutilati.


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