Sostenibilità
Parla loppositore numero uno Stavolta non scherzano, lo fanno davvero
Osvaldo Pieroni, docente di sociologia, non ha dubbi: "Il ponte? figlio di uninutile smania modernizzatrice" (di Vincenzo Canonaco)
di Redazione
Cosa c?è davvero sotto il Ponte sullo Stretto? Quale idea di sviluppo sottende e invece quale bisogna perseguire per il Sud d?Italia? Lo abbiamo chiesto a Osvaldo Pieroni, tra i primi docenti di Sociologia dell?ambiente e da circa trent?anni all?Università della Calabria, dove è presidente del corso di laurea in Scienze sociali per la cooperazione, per lo sviluppo e la pace.
Vita: Parliamo di sviluppo. Lei come lo definisce?
Osvaldo Pieroni: Il termine sviluppo si riferisce alla crescita economica e viene misurato in termini quantitativi. L?indicatore utilizzato è il Pil, che non tiene in conto il benessere. Se per sviluppo intendiamo benessere, gli indicatori debbono essere relativi alla vita, alle relazioni, alla qualità dell?ambiente, alle disponibilità di servizi, ai livelli d?istruzione. Da questo punto di vista è stato indicato il Genuine Progress Indicator. Più il Pil cresce nei paesi cosiddetti sviluppati, più la qualità della vita, il progresso vero, diminuiscono.
Vita: Per lo Stretto siamo di fronte all?esasperazione delle realizzazioni infrastrutturali? A una nuova Gioia Tauro?
Pieroni: Per alcuni aspetti sì, per altri no. Questa smania modernizzatrice è direttamente figlia di quella. Oggi è più grave proporre iniziative di questo tipo. In realtà per sviluppo intendiamo quello che non abbiamo e quest?idea impedisce di pensare a quello che si ha, alla ricchezza, anche in termini economici, alle proprie qualità e quindi acuisce la frustrazione, la passività e riproduce l?idea di aspettare sempre.
Vita: Cosa c?è dietro il Ponte? La crescita del turismo, l?aumento dei flussi commerciali?
Pieroni: Le ultime analisi hanno mostrato che il rapporto costi benefici è negativo. Da circa 10 anni tutti i trend, per pedoni e automobili sull?attraversamento dello Stretto, sono in discesa. Le merci viaggiano via mare, da Palermo a Napoli si impiegano quattro ore e da Palermo a Milano è incomparabile una qualsiasi ipotesi di alta velocità. Il Ponte da questo punto di vista non serve. Dal punto di vista turistico c?è un mare nell?area tra Scilla e Cariddi che tutto il mondo conosce. è una ricchezza enorme che non è stata valorizzata. Il Ponte rappresenta la sua cancellazione.
Vita: Quest?opera, quindi, non s?innesta con un?idea di crescita complessiva del territorio.
Pieroni: No. C?è un?operazione di marketing del Ponte che si basa sulla menzogna, vengono diffuse notizie che non sono vere, anche dal punto di vista tecnico. Il progetto dal punto di vista ingegneristico è una scommessa rischiosa. Oggi compiere il salto da 2.000 metri a 3.000 viene reputato un azzardo. L?azzardo li attira e sta alla base del progresso nel senso negativo, di sfida continua all?ambiente e alla società.
Vita: Come salvaguardare le nostre coste e le bellezze naturali per renderli più fruibili?
Pieroni:Occorrerebbe dare respiro alle società locali, creare fiducia nel rapporto con le risorse di cui si dispone. Pensare a ciò che si ha e non a ciò che non si ha e che ci viene imposto da fuori, secondo modelli estranei a questo territorio.
Vita: Dietro l?angolo del progetto Ponte ci sarà o c?è già l?agguato mafioso?
Pieroni: Il governo scorso commissionò un rapporto stilato dal gruppo Abele che faceva il quadro degli interessi mafiosi in gioco. Almeno il 40% del capitale che il progetto del Ponte metterebbe in moto sarebbe in mano alla mafia, sotto varie forme: pizzo, imprese, ciclo del cemento. Tra Gioia Tauro e Reggio questo processo è in mano a famiglie mafiose e il Ponte è di acciaio e cemento. Il primo verrà da fuori, il secondo conviene acquistarlo in loco invece, per il lavoro locale.
Vita: Nascerà davvero o rimarranno delle torri?
Pieroni: Questa volta non scherzano. È anche possibile che si inizieranno i lavori, creando un disastro ambientale, per poi bloccarli e rendersi conto che questo è insostenibile.
Vincenzo Canonaco
Nel web
Il professor Pieroni sta raccogliendo le sue ricerche sul ponte nel sito des.unical.it Ricchi anche i siti delle associazioni come www.ganzirri.it e messinasocialforum.it Qui è possibile trovare simiulazioni tridimensionali e studi di impatto ambientale. Molti dati anche su Il ponte insostenibile (Alinea, Firenze) saggio degli urbanisti Virginio Bettini, Marco Guerzoni e Alberto Ziparo.
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