Cultura
Parla lambasciatore alla Santa Sede. La linea di Bagdad
Verso la guerra? Una voce irachena Parla Amir Al-Anbari (di Daniela Binello)
di Redazione
Non è certamente una villa in stile moresco quella in cui ci riceve Abdul Amir Al-Anbari, ambasciatore iracheno presso la Santa Sede. L?ambasciata si trova in una moderna palazzina sulla Camilluccia, nel quartiere residenziale di Monte Mario. In coabitazione c?è l?ufficio della Sezione per la tutela degli interessi iracheni in Italia da quando, dieci anni fa, si sono interrotte le relazioni diplomatiche bilaterali ed è stata soppressa l?ambasciata dell?Iraq in Italia. Ufficialmente, però, la Sezione è appoggiata presso l?ambasciata del Sudan.
Abdul Amir Al-Anbari, musulmano, elegante, parla arabo e inglese. è stato uno dei manager del petrolio, abituato a discutere affari in petrodollari per il governo di Bagdad. Da poco più di anno è l?ambasciatore iracheno presso il Vaticano. E non porta i baffi.
Vita: Quali sono i Paesi che sostengono l?Iraq per consentire l?arrivo degli ispettori delle Nazioni Unite a Bagdad?
Al-Anbari: è un argomento che l?Iraq sta valutando. Noi abbiamo sempre cooperato con Paesi come l?Egitto e la Russia, ma l?arrivo degli ispettori dell?Onu è solo una questione di organizzazione logistica. Sono loro a dovere mettere a punto il viaggio e prendere accordi per i cargo che trasporteranno i materiali che servono al loro compito. In diplomazia ci sono molte regole da rispettare e anche una missione come questa richiede un certo tipo di organizzazione, ma dipende dalle Nazioni Unite. Per noi gli ispettori sono i benvenuti: non abbiamo nulla da nascondere.
Vita: Avete posto delle condizioni?
Al-Anbari: Non ci sono particolari condizioni se non il rispetto delle comuni regole di buona educazione. Ma pretendiamo che la dignità del nostro presidente Saddam Hussein, leader di uno Stato sovrano, e quella del nostro popolo, sia rispettata. A volte, nel modo di rivolgersi a noi, non lo è.
Vita: Per condizioni s?intende, per esempio, di togliere l?embargo che da ben 11 anni isola l?Iraq?
Al-Anbari: L?embargo non è una precondizione, semmai sarà una conseguenza del fatto che noi siamo certi di essere a posto. Se l?operato degli ispettori sarà rispettoso delle regole, siamo certi che nessun appunto negativo sarà sollevato nei confronti dell?Iraq. Ci aspettiamo cooperazione, così come siamo pronti a darne, da entrambe le parti.
Vita: Sta di fatto, però, che alcune nazioni come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, Israele e l?Australia hanno dichiarato che per loro non cambia niente, ispettori o non ispettori, e che l?Iraq va fermato.
Al-Anbari: L?Australia è parecchio lontana dall?Iraq e, anche militarmente, non è rilevante. Sfortunatamente la Gran Bretagna, invece, si comporta sempre con un accanimento particolare nei nostri confronti. Israele è per l?Iraq un pericolo reale: oltre alla sua vicinanza geografica, è un Paese che ha l?abitudine di non rispettare le Risoluzioni dell?Onu. Per noi Israele costituisce il pericolo più serio, più di qualsiasi altro Paese che lei ha nominato. E con quelli non nominati, come Siria e Kuwait, non abbiamo problemi particolari in questo momento.
Vita: Ha dimenticato gli Stati Uniti?
Amir Al-Anbari : La crisi con l?America è un vecchio problema da collocare in una sorta di linea ereditaria con i signori Bush.
Vita:Che rapporti avete col governo Berlusconi e, per restare in Europa, con Francia e Germania?
Amir Al-Anbari: Con quei Paesi abbiamo relazioni normali, praticamente amichevoli. In particolar modo, storicamente, con la Francia, che ha sempre capito più di tutti gli altri la nostra cultura. Poi, abbiamo apprezzato molto la posizione antimilitarista assunta dalla Germania di Schroeder e Fischer. Non ho mai avuto l?onore d?incontrare il vostro premier, Silvio Berlusconi, anche perché la nostra ambasciata è presso la Santa Sede, ma ho la percezione che non ci sarebbero problemi.
Vita:Ma come giudica Berlusconi?
Amir Al-Anbari : Vuole il mio parere? Per me l?onorevole Berlusconi è ?sportsman? (termine inglese mutuato dal mondo dello sport che più o meno significa ?uomo corretto e leale?, n.d.r.).
Vita:Nessuna ombra? Nemmeno ripensando al ruolo dell?Italia nella guerra del Golfo?
Amir Al-Anbari: In politica non è il caso di perpetuare i problemi del passato. Allora eravamo in un altro contesto storico e politico, oggi siamo di fronte a uno scenario mondiale completamente mutato.
Vita:Resta il probema della armi di distruzione di massa di cui sareste in possesso. Le avete o non le avete? Sareste disposti ad accettare un piano di disarmo dopo la missione degli ispettori dell?Onu?
Amir Al-Anbari:Tanti altri Paesi hanno gli stessi armamenti a disposizione dell?Iraq. Il problema vero non è tanto possedere armi, anche chimiche o biologiche, che hanno tutti i Paesi, ma “cosa” si vuole farne. Noi non abbiamo alcuna intenzione di attaccare nessun Paese e se dovessimo farlo sarebbe solo per difenderci. Gli armamenti servono all?Iraq solo per la difesa e come strumento di deterrenza contro l?ipotesi di aggressioni nei nostri confronti.
VitaCon che stato d?animo si vivono in Iraq questi tempi d?attesa?
Amir Al-Anbari:In Iraq si cerca da anni di vivere in modo più o meno normale, fra i mille problemi e le sofferenze che la nostra popolazione è costretta a sopportare a causa dell?embargo. I bambini sono certamente quelli che pagano il prezzo più alto. Nei nostri ospedali mancano le medicine, abbiamo problemi molto rilevanti nel settore della salute, e pensare che un tempo era il settore più avanzato fra tutti i paesi arabi. Occorre sottolineare che Baghdad è sempre stata una città molto occidentalizzata, ricca di scuole e università. Le donne non hanno mai avuto il volto coperto e hanno sempre occupato ruoli di rilievo nelle istituzioni. In Iraq, anche se si tratta di una minoranza, esistono chiese cristiane. Ma adesso, gradualmente, si va sempre più riducendo il lato occidentale. Negli ultimi tre anni sono sorte 800 nuove moschee e al sud è entrato in uso il chador, ma non è un provvedimento nè del governo, né del Ba?ath, il maggiore Partito iracheno.
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