Cultura

Parla giornalista querelato da Fallaci

Una cattiva recensione de "La rabbia e l'orgoglio" provoca le ire della scrittrice che chiede 1 milione di euro. Parla il vicedirettore di Famiglia Cristiana

di Giampaolo Cerri

Una querela di un milione di euro per diffamazione a mezzo stampa. E quanto ha chiesto la scrittrice Oriana Fallaci al vicedirettore di Famiglia Cristiana Fulvio Scaglione, colpevole di aver recensito negativamente “La rabbia e l’orgoglio”, libello anti-islamico della giornalista fiorentina. Ne dà notizia il sito giornalistico Barbiere della sera che pubblica anche un’intervista all’interessato. Eccola.

«La mia rabbia e il mio orgoglio
di La ragazza del bar

Fulvio Scaglione, unico giornalista al mondo che rischia di pagare un libro
un milione di euro, si sfoga.

Fulvio Scaglione è incredulo. E? stato querelato per un milione di euro da
Oriana Fallaci per una recensione del libro ?La rabbia e l?orgoglio?.

“Io trovo la cosa incredibile. Ma è successo e, se non accade altro prima,
il 18 giugno incontrerò il magistrato”. E? incredulo per la querela e
amareggiato per lo scarso interesse che ha suscitato tra i giornalisti.
Alcune azioni legali portate avanti recentemente dalla Fallaci riguardano
il diritto d?autore (vedi eliminazioni dei testi originali dai siti
Internet). “Ma qui si parla di diritto di critica e questo dovrebbe
coinvolgerci tutti! Eppure pare che sia normale che chi è ricco, celebre e
famoso possa permettersi di tutto, noi nullità invece?”

Appunto, sdrammatizziamo: se tutti sanno o devono sapere chi è Oriana
Fallaci, io però non so chi sei?

“Infatti nessuno lo sa. Sono l?infame. Sono uno dei due vicedirettori di un
foglio semiclandestino chiamato Famiglia Cristiana, il settimanale più
letto in Italia e tra i primi dieci in Europa. Professionista da venti
anni, lavoro a Famiglia Cristiana da diciotto, senza mai una querela prima
d?ora. Ma forse perché mi occupavo di cose senza importanza.

Sono stato quattro anni corrispondente da Mosca, mi sono occupato,
viaggiando e leggendo molto, delle questioni relative ai paesi musulmani.
Che ne so?sono stato in Afghanistan, anche nelle zone dei combattimenti,
prima ancora sotto i taliban?”

Insomma una vita tranquilla, da normalissimo giornalista che fa il suo
mestiere, magari inseguendo l?anonimato?e ora la celebrità. Cosa hai fatto
per conquistarla?

“Confesso che mi capita di leggere molto, mi piace documentarmi prima di
affrontare qualsiasi argomento. Ed è ovvio che ho anche letto il libro
della Fallaci, trovandolo esile. Mi ha turbato la violenza e l?aggressività
del linguaggio, così mi sono detto: nel pezzo fai un tentativo di mimesis.
Confesso che mi allettava l?idea di una polemica a viso aperto.

Così ho scritto una critica che fa la mimesi dello stile dell?autrice,
polemica, ma sicuramente meno di quanto non lo sia il libro. Evidentemente
Lei l?ha trovata oltraggiosa. Ma, a parte il grullarella, messo in corsivo
tra due righe in finto toscano di palese ironia, non riesco a vedere motivi
di diffamazione. E l?ironia non è un reato.

Dico chiaro e tondo, l?ho pure scritto, che ho sempre provato ammirazione,
rispetto e pure invidia per il passato della Fallaci, che non ho nulla
contro di lei. Solo che questo libro non mi è piaciuto. E siccome un
dissenso si può esprimere anche in toni polemici?beh, adesso so che l?uso
della polemica è riservato, non è per tutti. Per limiti d?età non diventerò
mai la Fallaci, per me è tardi, ma questa vicenda potrà essere utile ai più
giovani. Io chiudo con la polemica e torno a leggere.

Non so se ti sei accorta, infatti, che l?intero servizio è corredato da
numerosi suggerimenti di lettura. Sul tema dell?Islam il giornale era
impegnato da tempo, ci siamo sforzati di dare un quadro chiaro della
situazione. Non abbiamo mai pensato di andare contro la Fallaci, ma di
spiegare un tema su cui manifestiamo un tipo d?impostazione completamente
diverso da quello della Fallaci.

Non io, che sono nulla: abbiamo riportato i commenti e i testi dei maggiori
specialisti e studiosi di quella crisi del mondo islamico che lo vede
sempre più penetrato da valori occidentali.

Abbiamo, cioè, cercato di dare una lettura reale dell?Islam attraverso
studiosi titolati per farlo. La testata inoltre è un giornale per certi
versi ?quieto?. Per cui questa vicenda va oltre le mie capacità di
comprensione, anche perché non siamo stati gli unici a non apprezzare il
libro, ma gli unici a venir querelati”.

Beh, in fondo è solo una causa civile, non penale. Ma almeno il libro t?è
arrivato gratis?

“Sì. E oggi posso considerarmi il lettore più fedele di Oriana Fallaci:
nessuno correrebbe il rischio di pagare un milione di euro pur di leggere
un suo libro!”

La ragazza del bar»

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