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Parla Gianfranco Teotino. Fermare tutti? No. Ma alcuni sì…

Uno tra i giornalisti sportivi più controcorrente, non condivide l’idea dello stop. "Ma se qualcuno non va in Uefa, siano pure Roma o Lazio, non sarà un dramma"

di Paolo Manzo

“Ero all?Heysel, però a forme di psicosi collettive come quella dell?Olimpico non ho mai assistito”. Gianfranco Teotino, già direttore del settimanale di calcio Rigore, e attualmente a Il Riformista, non va per il sottile sul momento attuale del pallone italico. “È duro dirlo, ma nonostante molti sapessero che c?era stato qualcosa di grave, chi era a Bruxelles per assistere a quella finale di Coppa, la partita la voleva vedere. Nessuno ha mai pensato per un istante, di quelli che erano all?Heysel, che si dovesse fermare il calcio. Invece, due minuti dopo la falsa notizia dell?Olimpico, tutti hanno pensato ?qui ci si deve fermare?. Un segnale di una modificazione profonda che i dirigenti del calcio non capiscono. Ho letto le dichiarazioni di Carraro ?Questi delinquenti, questi ultrà??. Sì, sono delinquenti, sono tutto quello che vogliamo, ma quanto successo a Roma non dipende solo da loro. È il sintomo di una crisi più profonda”. Vita: Il calcio di base lancia una proposta forte: fermiamo il campionato. Che ne pensa? Gianfranco Teotino: Che mi pare un?idea non realistica. Perché la gente si diverte a guardare le partite. Anche se capisce che il calcio così non funziona più. Vita: Perché? Teotino: Perché il calcio italiano ha troppi debiti, perché ci sono troppe polemiche, perché tutti sospettano che gli arbitri aiutino le grandi e danneggino le piccole, perché c?è un divario di risorse tra le società che rende il campionato meno bello di una volta, perché alla fine il Milan vince sempre e allora che divertimento c?è? Che vinca pure il campionato ma che, almeno una volta, perda in casa con il Lecce, come accadeva in passato. Vita: Qual è la causa della perdita di credibilità del calcio? Teotino: Il management che lo gestisce. Vita: Invece di sconti sull?Irpef, come propone Berlusconi, la gente vorrebbe abbassare lo stipendio di Totti? La Lega è su questa linea. Teotino: La posizione di Maroni e della Lega è un po? retorica perché se si fa un conto approfondito, si scopre che Totti riempie gli stadi. Piuttosto i presidenti dovrebbero ridurre gli stipendi dei tanti Panucci che, abbiamo scoperto dalla multa che ha pagato, guadagna 10 milioni di euro lordi l?anno… La vera vergogna non sono gli stipendi dei Del Piero, dei Totti o dei Kaka, ma quelli dei Panucci e dei Birindelli. Che sono scandalosi? Vita: Il campionato più bello del mondo a un passo dal crack. Cosa la stupisce di più? Teotino: Che il calcio sia arrivato sull?orlo del crack alla fine di un decennio in cui i ricavi sono aumentati del 140%? In genere un?azienda va in crisi, a parte i casi alla Parmalat, perché non riesce più a vendere, perché il suo prodotto non tira più o perché il suo progetto industriale è fallito. Invece qui c?è stata costanza nel numero di spettatori allo stadio, e sono arrivate le pay tv, che aumentano gli abbonati ogni anno… Tutta gente che paga per vedere calcio, che prima non c?era e, naturalmente, da ciò hanno tratto vantaggio le società con contratti, a volte, persino sovradimensionati. Vita: Teotino, ma se oggi i presidenti dicono che stanno pagando la crisi dei diritti tv? Teotino: E raccontano un?emerita menzogna. Perché, sino al 2005, i contratti sono stati fatti al massimo, e non c?è stato alcun ?ridimensionamento?. Il problema è che i presidenti spendono in modo inverosimile per poter arrivare a vincere. Quando tutti sanno che alla fine, poi, vince uno solo. Vita: Allora perché non fermarsi per riflettere? Teotino: Perché in Italia il calcio ha anche un valore sociale. E perché il fallimento delle società non aiuterebbe lo Stato, e renderebbe inesigibili i crediti che l?Erario vanta nei loro confronti sotto forma di Irpef. Vita: A suo avviso, una forma di rateizzazione del debito fiscale non sarebbe scandalosa? Teotino: Non lo sarebbe affatto, se non fosse che tutti sanno che sarà l?unica cosa che? il calcio fa per risanarsi. Com?è successo lo scorso anno, quando le società hanno ottenuto il decreto spalma ammortamenti e sono andate avanti come se nulla fosse. Vita: Quindi come manovra è scandalosa da sola ma, all?interno di un piano di risanamento, sarebbe auspicabile? Teotino: Esattamente, ma, in questi casi, la fretta è una pessima consigliera. Ora tutti dicono: bisogna farlo entro il 31 marzo, perché c?è la scadenza Uefa? Invece è meglio che Roma e Lazio non facciano le coppe europee per un anno. Le farà qualcun altro che ha i diritti e se l?è meritato. Nel mentre, loro si mettano finalmente a posto.


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