Non profit

Parigi, rave-party abusivo in ospedale

Un padiglione dell'ospedale psichiatrico Sainte-Anne trasformato in discoteca per una notte. Quattrocento invitati via-mail che se ne vanno all'alba. E intorno malati che dormono.

di Giampaolo Cerri

Un rave-party segreto nell?ospedale psichiatrico. Suggestivo, tranquillo e sicuro: chi avrebbe potuto credere ai degenti che raccontassero di aver udito, nottetempo, musiche sincopate fra i padiglioni. E così è stato sabato sera all?ospedale Sainte-Anne di Parigi, grazie ad alcune complicità interne al nosocomio. La notizia però è arrivata alla stampa. Formalmente, fanno sapere dall?ospedale investito dallo scandalo, c?era una richiesta di alcuni dipendenti che però non era stata ancora presa in esame.
Erano in quattrocento a ballare: alcol a go-go ma volumi contenuti, per non svegliare i pazienti. Gli inviti circolavano da giorni, via posta elettronica. E per superare la soglia del numero 17 di Rue Broussais bisognava proprio presentare quelle mail, oltre ad allungare 30 franchi per il biglietto.
La festa era in una grande sala al primo piano dell?edificio centrale. All?alba tutti se ne sono andati e i solerti organizzatori hanno provveduto a rimettere in ordine i locali. La notizia è diventata pubblica solo per le proteste di alcuni infermieri che hanno dovuto subire, loro malgrado, il rave-party.
Sembra che si tratti dello stesso gruppo specializzato nell?organizzazione di feste nelle location più strande. Altre discoteche improvvisate sono state infatti allestite nel sottosuolo del Grand Palais, in un ex-caseificio di Aubervilliers in un hotel molto chic della perifieria occidentale della capitale, il cui proprietario era via per qualche giorno. Ma mai si era arrivati ad organizzare feste blitz in un ospedale pubblico.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.