Non profit

Parigi, Londra, Berlino lezioni di mobilità

di Redazione

Non c’è paragone: il rapporto qualità-prezzo della rete di trasporti pubblici delle maggiori metropoli italiane soccombe di fronte all’offerta delle omologhe europee. È vero che in Italia, in valori assoluti, si paga di meno che in molte altre nazioni. Ma sul calcolo complessivo – che tiene in considerazione lo stipendio medio pro capite (dati Ocse), la quantità di servizi offerti e la loro diffusione sul territorio – il nostro Paese fa una magra figura. Prendiamo, dal rapporto Pendolaria 2010, i casi di Roma, Parigi, Berlino e Londra (nella foto): l’abbonamento mensile integrato (treno, metro, tram, bus) costa, rispettivamente, 51, 123, 144, 204 euro, ma i chilometri di metropolitane e ferrovie suburbane sono rispettivamente 98, 802, 478, 752. E a Parigi il salario medio è il 20% più alto di quello di Roma, a Berlino il 30%, mentre a Londra si arriva a quasi il doppio (+45%). Altri dati significativi: con 35,5 km/h, la velocità media dei treni suburbani italiani è più bassa di quella inglese (39,5 km/h), francese (47 km/h) e tedesca (48 km/h), così come lo è il numero di linee suburbane: a fronte di 21 linee in Francia, 36 nel Regno Unito e 38 Germania, in tutta Italia se ne trovano solo 9. Con conseguente sovraffollamento.

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