Famiglia

Parigi: abbandonate 400 salme di anziani morti di caldo

Se in vita nessuno si ricordava di loro, in morte il loro destino non cambia. E ora il Comune cerca i parenti

di Gabriella Meroni

Sono tra le 300 e le 400 le persone decedute a Parigi durante l’ondata di caldo che ha colpito la Francia nella prima metà di agosto e i cui cadaveri non sono ancora stati riconosciuti o recuperati dalle famiglie. Così, il Comune di Parigi ha messo in piedi oggi una “cellula di crisi” di una ventina di funzionari – uno per ogni arrondissement in cui è divisa la capitale – incaricati di rintracciare telefonicamente i parenti dei defunti. Si tratta dello stesso gruppo che, durante l’ondata di caldo, era incaricato di telefonare agli anziani per dare loro consigli contro i rischi della canicola. Secondo i servizi sociali del Comune l’elevato numero dei corpi “abbandonati” è dovuto alle ferie – molte famiglie non hanno interrotto le vacanze per recuperare il parente defunto – e al fatto che numerose vittime erano completamente sole: secondo l’ultimo censimento a Parigi vivono 417.000 persone oltre i 65 anni. Attualmente, le salme sono conservate in obitori improvvisati: una cella frigorifera dei mercati generali di Rungis è requisita dalla prefettura ed adibita a camera mortuaria, e nove camion frigoriferi sono stati requisiti dal Comune e installati a Ivry-sur-Seine dai servizi funebri comunali. L’Istituto di medicina legale, dove sono conservati i corpi delle persone defunte, è infatti al completo. La “cellula” del Comune avrà fino alla fine della settimana per rintracciare i parenti dei defunti. Trascorso questo termine, i corpi non recuperati verranno sepolti a partire da sabato in fosse individuali nel cimitero di Thiais, nel dipartimento (provincia) del Val-de-Marne. La legge non autorizza infatti la conservazione delle salme al di la di sei giorni; il termine è stato portato a dieci giorni dalla prefettura a causa delle circostanze eccezionali.


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