Welfare

Paralimpiadi: Emilia Romagna, terra d’atleti

Sono una dozzina: alcuni ci vivono e si allenano, altri sono emiliani d'adozione per aver ricominciato a vivere nei due Centri di eccellenza della riabilitazione, quello di Montecatone e di Vigorso di Budrio.

di Carmen Morrone

«L’Emilia Romagna ha ben 12 atleti alle Paralimpiadi, e mi piace ricordare  Alex Zanardi e Martina Caironi», afferma Maria Teresa Grilli del CIP Emilia Romagna. Entrambi sono stati pazienti del Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio. Zanardi è pure emiliano essendo nato e cresciuto a Castelmaggiore.

Ci sono pure Massimo Della Casa impegnato nella disciplina del tiro a segno, e Silvia Veratti che non solo è un’atleta di punta nell’equitazione, ma è anche disponibile per i pazienti di Montecatone che desiderano riprovare ad andare a cavallo già durante il ricovero. Fabian Maffei, alla sua quarta Paralimpiade è uno degli istrutturi di tennis in carrozzina del programma di riablitazione di Montecatone. Nicolò Bensi esordiente nella rappresentativa di nuoto e di Marianna Lauro impegnata nel tennis, alla sua seconda partecipazione paralimpica.

«Il Presidente regionale Scotti continua a impegnarsi per il progetto di un centro di eccellenza per lo sport paralimpico, che sicuramente sarebbe ottimale se collocato tra il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (eccellenza per la riabilitazione dei pazienti amputati) e Montecatone: lo dicono i numeri, nessun altro centro in Italia avvia allo sport ogni anno oltre 100 persone con lesione midollare, come fa Montecatone», aggiunge.

Il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), presente a Montecatone con uno sportello di informazione per aiutare i pazienti a orientarsi rispetto alla pratica sportiva al rientro a casa, mette l’accento sul traino che le Paralimpiadi possono rappresentare anche per chi non è interessato all’agonismo.

Nelle aree comuni dell' Ospedale sono stati collocati dei monitor che mandano in onda le gare delle Paralimpiadi. Soprattutto quando sono trasmessi eventi spettacolari come le partite di basket in carrozzina si formano dei veri e propri capanelli di gente.

«Montecatone è alle Paralimpiadi… e le Paralimpiadi sono a Montecatone»,  dice la Grilli. Che conlude: «Dopo le Paralimpiadi senz’altro come CIP intendiamo rinnovare la collaborazione con questo Ospedale, perché il traguardo della partecipazione olimpica non sarà alla portata di tutti, ma serve per dare fiducia a chi comincia con trepidazione questa nuova avventura».


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