Famiglia

Paraguay: Amnesty, basta con l’arruolamento di dodicenni

Secondo Amnesty International alcuni adolescenti arruolati sono morti in seguito a maltrattamenti

di Gabriella Meroni

Bambini di 12 anni, arruolati illegalmente nelle forze armate e di polizia paraguayane, sono ordinariamente soggetti a maltrattamenti, dichiara Amnesty International nel presentare oggi il suo nuovo rapporto. “Nelle forze armate e di polizia paraguayane sono comuni, nei confronti di soldati di leva di ogni eta’, punizioni fisiche e psicologiche, che provocano lesioni sia mentali che corporali,” dichiara l’organizzazione.

Secondo Amnesty International alcuni adolescenti arruolati sono morti in seguito a maltrattamenti o in una serie di incidenti con armi da fuoco, peraltro non ancora chiariti. Il rapporto descrive almeno 6 casi di soldati di leva minori di 18 anni che sono morti nel corso dell’anno 2000. L’arruolamento di minori di 18 anni e’ vietato dalla legge paraguayana, ma nella pratica essi costituiscono una ampia parte dei soldati di leva. Amnesty International ha ricevuto denunce di arruolamenti forzati di bambini e di falsificazione dei loro documenti.
“Le autorita’ paraguayane dovrebbero intraprendere passi immediati e concreti per sradicare questa pratica, quali l’istituzione ed il mantenimento di registri anagrafici aggiornati e di sistemi di documenti accessibili al pubblico”, dichiara Amnesty International. “Inoltre, il Paraguay dovrebbe ratificare il Protocollo Opzionale alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, che ha firmato nel settembre 2000. “Nello stesso tempo, bisognerebbe indagare su tutti i casi di maltrattamenti di soldati di leva in modo esauriente ed indipendente,” aggiunge l’organizzazione, segnalando che le indagini sulle morti di soldati di leva mancano di trasparenza e sono ostacolate dalla mancanza di cooperazione delle forze armate e di polizia.

Amnesty International ha anche espresso preoccupazione per il fatto che dei processi che implicano la morte o il maltrattamento di soldati di leva si occupa il sistema giudiziario militare per il fatto che le famiglie ed i loro avvocati non hanno accesso ai processi o ad alcuna informazione su di essi. Amnesty International presenta una serie di raccomandazioni per affrontare il problema delle violazioni dei diritti umani nei confronti di soldati di leva e delle morti inspiegate durante il servizio militare. Queste includono indagini complete su ogni caso di maltrattamento, la sospensione immediata dal servizio degli ufficiali coinvolti in questi episodi, il processo dei responsabili e il risarcimento per le vittime delle violazioni dei diritti umani durante il servizio di leva. “E’ giunto il momento per il Congresso paraguayano di nominare un Difensore Civico come previsto nella Costituzione del 1992, che agevolerebbe le richieste di risarcimento,” conclude Amnesty International.

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