Politica

Paradossi della politica/4

Bertinotti scatenato: 100 dichiarazioni in 48 ore

di Maramao

Forte del bottino di voti e di parlamentari, ben 52 in più della scorsa legislatura (41 deputati invece di 12 e 27 senatori invece di 4), nelle ultime 48 ore sembra davvero il capo della coalizione di centrosinistra. Sulle agenzie si contano oltre 100 dichiarazioni.

Ha cominciato ieri mattina stabilendo che non sarà Ciampi a dare l’incarico ma un nuovo Capo dello Stato.
Un’ora dopo ha sottolineato che è troppo presto per dire se sarà Ciampi il successore di se stesso.
Alle 12,49 detta la linea all’Unione: Indisponibili a cedere una Camera all’opposizione.
Alle 13,10 dice: I poteri forti non si facciano illusioni ora che siamo al Governo.
Nella mattinata di oggi si schernisce: Io presidente della Camera? Beh, non posso dire altri no, ho già detto no ai ministeri.
Stamane incontra sepratamente dagli altri leaders dell’Unione, Romano Prodi e poi detta alle agenzie: “Due le iniziative fin da subito: un comitato di coordinamento “sui temi dell’agenda del governo” e un comitato per il referendum sulla Costituzione: sono queste le prime iniziative che l’Unione mettera’ in campo nei prossimi giorni”.
Alle 13 è già in viaggio ma ribadisce: No ad ogni ipotesi di Grande coalizione.
Alle 16,35 si rivolge al suo partito: Tutti sarete coinvolti nel Governo: La necessità di coprire incarichi di governo e parlamentari, nonché istituzionali, “richiede un riposizionamento di larga parte del gruppo dirigente” del partito”.
Alle 17,54 qualcuno si incazza. Gli ex-ferrandiani scrivono in un comunicato: “Se nelle prossime ore il Prc non farà passi indietro e non dichiarerà esplicitamente che non sosterrà in alcun modo il governo Prodi, la sinistra di Rifondazione promuoverà la scissione da Rifondazione comunista, per garantire l’opposizione dei lavoratori”.

Bertinotti è sereno, Prodi, silenzioso, un po’ meno

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