Cultura

Papa, solidali con Islam che lotta contro violenza

"Ci si deve contrapporre a una dittatura della ragione positivista che esclude Dio dalla vita della comunita' e dagli ordinamenti pubblici"

di Redazione

“Noi cristiani ci sentiamo solidali con tutti coloro che, proprio in base alla loro convinzione religiosa di musulmani, s’impegnano contro la violenza e per la sinergia tra fede e ragione, tra religione e liberta”’. Lo ha detto il Papa che, questa mattina, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, ha ricevuto in udienza i Cardinali e i membri della Famiglia Pontificia e della Curia Romana per la presentazione degli auguri natalizi. Ripercorrendo le tappe della sua visita a Regensburg e poi in Turchia, Benedetto XVI ha spiegato che ”il dialogo tra le religioni venne toccato solo marginalmente e sotto un duplice punto di vista. La ragione secolarizzata non e’ in grado di entrare in un vero dialogo con le religioni. Se resta chiusa di fronte alla questione su Dio, questo finira’ per condurre allo scontro delle culture. L’altro punto di vista riguardava l’affermazione che le religioni devono incontrarsi nel compito comune di porsi al servizio della verita’ e quindi dell’uomo”. ”La visita in Turchia -ha affermato il Pontefice- mi ha offerto l’occasione di illustrare anche pubblicamente il mio rispetto per la Religione islamica, un rispetto, del resto, che il Concilio Vaticano II ci ha indicato come atteggiamento doveroso. Vorrei in questo momento esprimere ancora una volta la mia gratitudine verso le Autorita’ della Turchia e verso il popolo turco, che mi ha accolto con un’ospitalita’ cosi’ grande e mi ha offerto giorni indimenticabili di incontro”.

”In un dialogo da intensificare -ha detto il Papa- con l’Islam dovremo tener presente il fatto che il mondo musulmano si trova oggi con grande urgenza davanti a un compito molto simile a quello che ai cristiani fu imposto a partire dai tempi dell’illuminismo e che il Concilio Vaticano II, come frutto di una lunga ricerca faticosa, ha portato a soluzioni concrete per la Chiesa cattolica. Si tratta dell’atteggiamento che la comunita’ dei fedeli deve assumere di fronte alle convinzioni e alle esigenze affermatesi nell’illuminismo”. Da una parte, ha spiegato, ”ci si deve contrapporre a una dittatura della ragione positivista che esclude Dio dalla vita della comunita’ e dagli ordinamenti pubblici, privando cosi’ l’uomo di suoi specifici criteri di misura. D’altra parte, e’ necessario accogliere le vere conquiste dell’illuminismo, i diritti dell’uomo e specialmente la liberta’ della fede e del suo esercizio, riconoscendo in essi elementi essenziali anche per l’autenticita’ della religione”. ”Come nella comunita’ cristiana c’e’ stata una lunga ricerca circa la giusta posizione della fede di fronte a quelle convinzioni, una ricerca che certamente non sara’ mai conclusa definitivamente, cosi’ -ha concluso- anche il mondo islamico con la propria tradizione sta davanti al grande compito di trovare a questo riguardo le soluzioni adatte. Il contenuto del dialogo tra cristiani e musulmani sara’ in questo momento soprattutto quello di incontrarsi in questo impegno per trovare le soluzioni giuste. Noi cristiani ci sentiamo solidali con tutti coloro che, proprio in base alla loro convinzione religiosa di musulmani, s’impegnano contro la violenza e per la sinergia tra fede e ragione, tra religione e liberta’. In questo senso, i due dialoghi di cui ho parlato si compenetrano a vicenda”.

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