Welfare

Papa: le carceri siano più umane

Così il Pontefice questa mattina ricevendo i vertici del Dap

di Gabriella Meroni

Carceri piu’ umane grazie anche ad una piu’ adeguata formazione del personale. E’ quanto chiede Giovanni Paolo II ai dirigenti del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), ricevuti questa mattina a Castelgandolfo a conclusione di un corso di formazione riservato al personale femminile della polizia penitenziaria. “La volonta’ di autentica promozione della giustizia si attui con successo in ogni settore dell?Amministrazione Penitenziaria italiana”, ha auspicato Wojtyla, sottolineando che “il valore primario della persona umana dev?essere alla base di ogni etica civile e professionale e della relativa formazione”. Secondo il Papa, il modello da seguire nel rapporto con i detenuti deve essere quello del “grande santo della carita’” Vincenzo de? Paoli, che “soffri’ personalmente le durezze del carcere, e insegno’ alle dame figlie della carita’, una speciale attenzione per quella categoria di poveri che sono i forzati”. “Chiedeva – ha ricordato – di avere con loro comprensione e di esigere per essi un trattamento umano”. San Vincenzo, infatti, “era animato dall’amore di Cristo, che nel Vangelo si identifica anche con il carcerato”. Salutando poi le 400 giovani agenti presenti all’incontro, il Papa ha ricordato che la loro funzione richiede “una solida maturita’ umana, che permetta di coniugare la fermezza con l?attenzione alle persone”. “A tale scopo – ha osservato – giova certamente il fatto di essere donne, con quelle qualita’ propriamente femminili che incidono positivamente sul rapporto interumano”. “Soprattutto pero’ – ha concluso rivolgendosi ancora la personale femminile della polizia penitenziaria – vi sara’ necessaria la forza interiore che viene dalla preghiera, cioe’ dall?intima unione con Dio in ogni situazione della vita, anche nelle occupazioni quotidiane”.


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