Cultura

Papa in Turchia: camminiamo con chi crede nell’Islam

l giorno dopo la silenziosa preghiera nella Moschea Blu di Istanbul, Benedetto XVI torna a parlare dei rapporti tra le tre grandi religioni monoteistiche

di Redazione

Il giorno dopo la silenziosa preghiera nella Moschea Blu di Istanbul, Benedetto XVI torna a parlare dei rapporti tra le tre grandi religioni monoteistiche. “Fratelli e Sorelle – ha detto questa mattina ai cattolici turchi, nell’omelia della Messa della Cattedrale dello Spirito Santo – le vostre comunita’ conoscono l’umile cammino di accompagnamento di ogni giorno con quelli che non condividono la nostra fede ma dichiarano di avere la fede di Abramo e adorano con noi il Dio uno e misericordioso. Sapete bene – ha continuato – che la Chiesa non vuole imporre nulla a nessuno e che chiede semplicemente di poter vivere liberamente per rivelare colui che essa non puo’ nascondere, Cristo Gesu’ che ci ha amati fino alla fine sulla croce e che ci ha dato il suo Spirito, presenza viva di Dio in mezzo a noi e nel piu’ profondo di noi stessi. Siate sempre aperti allo Spirito di Cristo e, pertanto, siate attenti a quelli che hanno sete di giustizia, di pace, di dignita’, di considerazione per essi stessi e per i loro fratelli”. Parole molto chiare, quelle del Pontefice, che possono essere capite meglio se si considera la particolare situazione dei trentamila cattolici che vivono in Turchia. “La nostra – ha spiegato il presidente dei vescovi turchi, mons. Ruggero Franceschini – e’ una assenza di presenza, nel senso che non possiamo svolgere un apostolato ma solo offrire una testimonianza silenziosa”. Le difficili condizioni della comunita’ cattolica sono condivise anche dalla Chiesa ortodossa. E Papa Ratzinger ha voluto spendere in questi giorni la sua presenza a favore di entrambe le denominazioni cristiane. “Ventisette anni fa – ha ricordato oggi – in questa stessa Cattedrale il mio precedessore, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, auspicava che l’alata nel nuovo Millennio potesse sorgere su una Chiesa che ha ritrovato la sua piena unita’, per meglio testimoniare, in mezzo alle esarcebate tensioni del mondo, il trascendente amore di Dio, manifestato nel Figlio Gesu’ Cristo”. Il camminino che resta da compiere, ha osservato Benedetto XVI, e’ ancora lungo. Infatti l’auspicio di Wojtyla “non si e’ ancora realizzato, ma – ha assicurato il suo successore – il desiderio del Papa e’ sempre lo stesso e ci spinge all’unita’, ad agire incessantemente in vista del bene di tutti ponendo la prospettiva ecumenica al primo posto della nostra preoccupazione ecclesiale. Vivremo allora lealmente secondo lo Spirito di Gesu’, al servizio di tutti”. Questa attenzione al ruolo di cristiani in un Paese islamico, alla tutela dei loro diritti ma anche la sottolineatura dell’apporto che essi possono dare alla societa’ , e’ stata certamente il leit motiv di questo straordinario viaggio papale in Turchia. Nell’ultima tappa, quella alla Cattedrale cattolica di Istanbul, sotto un cielo plumbeo che acuisce il senso del distacco che si consumera’ tra un paio d’ore con la partenza del Papa, il richiamo all’impegno e’ risonato forte come la consegna finale ai cattolici: “In un mondo dove gli uomini hanno tanta difficolta’ a dividere i beni della terra e ci si inizia a preoccupare giustamente per la scarsita’ dell’acqua, questo bene cosi’ prezioso per la vita del corpo, la Chiesa si scopre ricca di un bene ancora piu’ grande: Corpo del Cristo essa ha ricevuto il compito di annunciare il suo Vangelo fino ai confini della terra”. La missione della Chiesa – ha concluso il Pontefice, non consiste nel difendere potere, ne ottenere ricchezze: la sua missione e’ donare Cristo, partecipare la vita di Cristo, il bene piu’ prezioso dell’uomo che Dio stesso ci da’ nel suo figlio”.

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Cara lettrice, caro lettore: il 25 e 26 ottobre alla Fabbrica del Vapore di Milano, VITA festeggerà i suoi primi 30 anni con il titolo “E noi come vivremo?”. Un evento aperto a tutti, non per celebrare l’anniversario, ma per tracciare insieme a voi e ai tanti amici che parteciperanno nuovi futuri possibili.