Cultura

Papa: il benvenuto di Pera

Credenti e laici hanno gli stessi valori

di Redazione

Credenti e non credenti hanno gli stessi valori di umanita’ e giustizia che sono alla base del meglio della civilta’ occidentale. Il presidente del Senato Marcello Pera, nel suo intervento di saluto al Papa a Montecitorio, invita a non relativizzare i valori della civilta’ occidentale, figlia della cultura greco-romana e di quella giudaico-cristiana. Pera ha esordito esprimendo la gratitudine del Parlamento a Papa Giovanni Paolo II per la sua opera ”contro ogni forma di totalitarismo, violenza, sopraffazione e degrado morale nel nome dei valori della Chiesa cattolica”. Ma non c’e’ frattura, secondo Pera, tra valori cristiani e valori laici. Del resto, ha ricordato, ”il primo dei valori cristiani e’ la dignita’ della persona”. Dire che ”la Parola si e’ fatta carne” significa che l’uomo e’ immagine di Dio, ha valore in se’ qualunque sia la sua condizione: dunque ”l’uomo e’ fratello dell’altro, e’ solidale con l’altro, ha compassione per l’altro, ha rispetto dell’altro”. Questi valori, ha proseguito Pera, ”i credenti li basano sulla Rivelazione, e i laici non credenti li giustificano invece con la ragione o la cultura”. Ma il punto essenziale e’ che su questi stessi valori entrambi fondano gli stessi diritti: liberta’, uguaglianza, tolleranza, il diritto al rispetto e alla giustizia, il diritto alla libera manifestazione del pensiero ed espressione di culto, il diritto all’emancipazione da ogni stato di inferiorita’. Non a caso questi diritti ”sono sanciti dalle nostre Carte fondamentali, prima fra tutte quella che ci e’ piu’ cara, la Costituzione della Repubblica italiana”. ”In queste Carte, Dichiarazioni, Convenzioni, Proclamazioni e’ contenuto il meglio che la civilta’, soprattutto quella dell’occidente, ha dato di se”’. E proprio sulla necessita’ di preservare e difendere l’identita’ dell’occidente, Pera ha insistito nel suo discorso. La civilta’ occidentale, ha detto, nasce sia dalla cultura classica sia da quella giudaico-cristiana. La democrazia non puo’ essere spiegata senza il concetto greco dell’assemblea e quello cristiano della comunita’. Ma oggi l’occidente ha di fronte un problema: ”anziche’ essere fiero (ma non arrogante) di se’, l’occidente dei diritti oggi rischia di perdere il senso della sua stessa eredita’ e identita’ proprio mentre, in Europa, ci apprestiamo a costruire un’Unione politica”. Citando l’enciclica papale ”Veritatis splendor”, il presidente del Senato ha aggiunto: ”Anche noi non vorremmo che la nostra democrazia, alla quale siamo cosi’ legati, si alleasse con il relativismo etico, del quale invece temiamo le conseguenze. Come potremmo apprezzare, sostenere, difendere le nostre conquiste se ad esse fosse estraneo ogni concetto di verita’ o di approssimazione alla verita’?”. Ma non solo: ”Come potremmo, in un libero Parlamento come questo, confrontarci su provvedimenti che riteniamo giusti, equi, utili, se poi i giudizi di giustizia, equita’, utilita’, li lasciassimo alla relativita’ di ogni metro?”. Secondo Pera non puo’ essere cosi’, i valori non sono tutti uguali. E infatti i provvedimenti che il Parlamento adotta ”li misuriamo con metri che trascendono i nostri interessi soggettivi e contingenti: il metro del bene comune e del rispetto della volonta’ popolare”. Pera ha concluso il suo discorso di saluto con un richiamo alla laicita’ delle istituzioni: l’autonomia della politica e la laicita’ delle istituzioni democratiche sono ”eredita’ del cristianesimo” e dare a Cesare cio’ che e’ di Cesare ”e’ la garanzia migliore per dare a Dio cio’ che ciascuno ritiene doveroso dargli nella sfera della propria coscienza”. E inoltre ”mantenere istituzioni che siano rispettose di tutti i valori di singoli o gruppi che in esse regolano la propria vita e’ la garanzia piu’ forte per conservare la liberta’ dei loro credi ideologici, filosofici, religiosi”.


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