Non profit

Papa Francesco e Unicef 5 anni insieme

È stata lanciata oggi dal Vaticano la partnership tra l'associazione e Scholas Occurentes, l’organizzazione educativa fondata dal Pontefice. Le due organizzazioni esploreranno i collegamenti tra le loro rispettive piattaforme di mobilitazione sociale e media e insieme supporteranno le campagne digitali e i movimenti sociali per i bambini più svantaggiati

di Redazione

Papa Francesco e il direttore generale dell’UNICEF Anthony Lake si sono incontrati oggi a Roma per lanciare una nuova partnership, che garantirà agli adolescenti più svantaggiati gli strumenti, le informazioni e le conoscenze di cui hanno bisogno per prendere parte pienamente come cittadini alla vita delle loro società – e del mondo.

La nuova partnership tra Scholas Occurrentes, un’organizzazione educativa fondata dal Papa, e l’UNICEF è nata sulla comune convinzione delle potenzialità e della forza dei giovani.

La collaborazione, che durerà 5 anni, si propone di promuovere l’accesso di quanti più adolescenti possibile, specialmente i più svantaggiati,  alla tecnologia, allo sport e alle arti, grazie a  piattaforme per l’istruzione, la partecipazione e per il processo di costruzione di pace dove i giovani possono incontrarsi per avere reciproche conoscenze sugli altri e sul mondo che li circonda.

«Scholas vuole in qualche modo unire l’impegno di tutti per l’istruzione», ha dichiarato Papa Francesco, «e si propone di riformare in modo armonioso il patto educativo, perché solo in questo modo – se tutti coloro  che si occupano dell’istruzione dei nostri bambini e dei giovani lavorano insieme – possiamo cambiare l’istruzione. Ecco  perché Scholas cerca di includere cultura, sport e scienza; ecco perchè Scholas cerca ponti che dal ‘piccolo’ raggiungono ogni luogo. Oggi questa prospettiva, questa interazione, sta per essere implementata in tutti i continenti».

Scholas e UNICEF collaboreranno inizialmente con iniziative globali congiunte, per porre fine alle violenze e promuovere la connettività per i giovani, attingendo dalle reciproche e specifiche capacità di coinvolgere gli adolescenti.

Le due organizzazioni esploreranno i collegamenti tra le loro rispettive piattaforme di mobilitazione sociale e media e insieme supporteranno le campagne digitali e i movimenti sociali per i bambini più svantaggiati. Piani specifici per la collaborazione comprendono il coinvolgimento del network Scholas attraverso contenuti  e opportunità di interazione per i giovani su Voices of Youth, lo spazio online dell’UNICEF per gli adolescenti e i giovani. L’UNICEF inoltre adeguerà U-report per la comunità globale di Scholas, dando la possibilità ai suoi membri di entrare a far parte del network dove circa 500.000 giovani già utilizzano la piattaforma digitale per esprimere le proprie idee e partecipare.

L’organizzazione svilupperà anche nuove opportunità per collaborare durante gli eventi più importanti per i giovani a livello globale, tra cui: GenUin – Special Olympics Social Impact Summit, che si svolgerà durante gli Speciali Giochi Olimpici Mondiali Estivi nel 2015 a Los Angeles. Nel 2016, questa collaborazione esplorerà altre iniziative a livello regionale, nazionale e comunitario, con campagne di informazione congiunte e azioni di sostegno sui problemi che colpiscono milioni di adolescenti svantaggiati.

I giovani tra i 10 e i 19 anni rappresentano circa il 20% della popolazione mondiale. La maggior parte degli 1,2 miliardi di adolescenti vive in paesi in via di sviluppo. Garantire alla maggior parte degli adolescenti importanti opportunità di partecipazione e nuovi modi per connettersi e imparare reciprocamente, può aiutarli a sviluppare il proprio potenziale e contribuire alla crescita delle loro società. Questo può essere importante in particolar modo nei paesi colpiti da conflitti, dove unire i giovani al di là delle differenze di etnia, razza e religione può aiutare a interrompere il ciclo intergenerazionale della violenze e rafforzare il tessuto sociale.

«L’UNICEF è entusiasta di sostenere Scholas nel suo lavoro, e di unirsi al suo impegno per migliorare le vite degli adolescenti»,, ha dichiarato Anthony Lake, direttore generale dell’UNICEF. «L’adolescenza è un  momento cruciale – un‘età di rischi ma anche di opportunità. I giovani che imparano a collaborare e a risolvere problemi comuni sviluppano capacità che serviranno a costruirsi un futuro migliore e tante altre cose.  Questi ragazzi stanno sviluppando comportamenti da cittadini attivi che possono aiutarli a costruire un futuro migliore per il mondo intero».

«Accogliamo con grande favore questa iniziativa, perché promuove e favorisce l’apprendimento e la partecipazione tra le giovani generazioni. Solo attraverso la conoscenza e il rispetto reciproci, possiamo costruire un futuro di pace, con tanti ponti tra mondi solo apparentemente lontani»,  ha dichiarato il presidente dell’UNICEF Italia Giacomo Guerrera.


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