Cultura

Papa: direttore di “Jesus”, basta esporre il suo dolore

«A dosare con maggiore equilibrio le apparizioni pubbliche del Pontefice dovrebbero essere quelli che gli stanno attorno», dice a La Stampa padre Vincenzo Marras

di Gabriella Meroni

”Si e’ passato il limite, durante le celebrazioni della settimana santa. Esporre Giovanni Paolo II agli occhi del mondo in queste condizioni di salute mi e’ sembrata una vera violenza”, lo dichiara in un’intervista a La Stampa, padre Vincenzo Marras, direttore di Jesus. ”E’ una questione di misura. Vederlo un quarto d’ora alla finestra tentare inutilmente di dire una parola e’ stato terribile – prosegue padre Marras – il problema non e’ la sofferenza in diretta tv, bensi’ la spettacolarizzazione ad ogni costo di un momento di vita privatissimo e intimo come la malattia”. Le critiche del direttore di Jesus non sono rivolte ai mass media ” i mass media fanno il loro mestiere. Semmai a dosare con maggiore equilibrio le apparizioni pubbliche del Pontefice dovrebbero essere quelli che gli stanno attorno. Una preoccupazione che evifdentemente non hanno”. ”Come credenti poi, siamo esposti a un pericolo ancora piu’ grande della spettacolarizzazione della sofferenza – spiega padre Marras – ossia l’ingigantimmento della figura papale a scapito del valore salvifico della Passione. Focalizzando tutto sul calvario di Giovanni Paolo II si perde di vista, si mettono in secondo piano Cristo e il progetto salvifico di Dio. E’ vero – conclude il direttore di Jesus – che tanti partecipano alla sofferenza del Papa e si commuovono ammirando la sua ferrea volonta’ di andare avanti malgrado le gravi difficolta’ fisiche, pero’ esagerare come si sta facendo ora e’ controproducente, alimenta lo show del dolore”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA