Welfare

Papa: creare posti di lavoro al sud

Giovanni Paolo II ha espresso questo monito ricevendo stamane i vescovi italiani

di Carmen Morrone

In Italia ”occorre che sui motivi di contrasto e contrapposizione prevalga la ricerca sincera del bene comune” affinche’, dice il Papa ai vescovi italiani, il cammino del Paese ”possa farsi piu’ spedito e abbia inizio una nuova fase di sviluppo con la creazione di piu’ numerosi posti di lavoro, tanto necessari specialmente in alcune regioni meridionali”. Giovanni Paolo II ha espresso questo monito ricevendo stamane i vescovi italiani, riuniti in Vaticano per la loro 53esima assemblea generale. Il Papa ha parlato del ”tema decisivo” della famiglia fondata sul matrimonio, ”della tutela e accoglienza della vita e della responsabilita’ primaria dei genitori nell’educazione”. Soprattutto sul tema demografico ”e’ davvero necessario e urgente per il futuro dell’Italia -ha sottolineato- uno sforzo convergente delle politiche sociali, della pastorale della Chiesa e di tutti coloro che sono in grado di influire sul sentire comune, affinche’ le giovani coppie riscoprano la gioia di generare e di educare figli”
Il Papa ha chiesto che i mass media ”contribuiscano a rendere piu’ positivo e piu’ sereno il clima culturale in cui tutti viviamo”. ”Conosciamo bene -ha constatato- l’influsso penetrante che i media esercitano oggi sui modi di pensare e sui comportamenti personali e collettivi, orientando ad una visione della vita che purtroppo tende spesso a corrodere fondamentali valori etici, in particolare quelli riguardanti la famiglia”. I media possono pero’ ”essere impiegati anche con ben diverse finalita’ e risultati, contribuendo in notevole misura all’affermazione di positivi modelli di vita”. Giovanni Paolo II ha infine rivolto un appello ai giovani italiani sulle vocazioni: ”Desidero rivolgere un caldo invito ai giovani e alle ragazze d’Italia -ha detto- affinche’ prendano in attenta e serena considerazione ed eventualmente accolgano, non con timore ma con gioia, la chiamata divina”. ”E’ un dono straordinario -li ha incoraggiati- che apre nuovi orizzonti di vita per coloro che sono chiamati e per tanti loro fratelli e sorelle”

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