Cultura

Papa; Alzatevi, andiamo! E’ questo il titolo del libro di Wojtyla

Libro che Mondadori mandera' nelle librerie il 18 maggio, giorno in cui Giovanni Paolo II festeggera' il suo compleanno

di Redazione

”Alzatevi, andiamo!’. Andiamo fidandoci di Cristo. Sara’ Lui ad accompagnarci nel cammino, fino alla meta che Lui solo conosce”. Si conclude cosi’ il nuovo libro di Karol Wojtyla, che dopo otto anni dall’ autobiografia sui primi anni della sua vita, torna a raccontare al mondo, con ”ricordi e riflessioni”, la sua avventura di vescovo, che inizia una sera del 1958 da Cracovia, e che ancora oggi, ad 84 anni, porta avanti dalla Cattedra di Pietro. ”Alzatevi, andiamo!”, il versetto del vangelo di Marco con le parole di Gesu’ a Pietro e agli altri apostoli nel Getsemani, e’ il titolo del libro che Mondadori mandera’ nelle librerie il 18 maggio, giorno in cui Giovanni Paolo II festeggera’ il suo compleanno. Libro presentato oggi a Roma con una conferenza stampa da evento mediatico, con oltre 100 giornalisti, fotografi e cameramen presenti in ambiente insolito per la presentazione di un libro del papa, l’Hotel Excelsior. Conferenza stampa alla quale hanno preso parte il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls, il vicepresidente e amministratore delegato di Mondadori, Maurizio Costa, accompagnato dal direttore generale della divisione libri, Gian Arturo Ferrari. In realta’, oggi il libro non si e’ visto ma e’ stato presentato l’accordo sottoscritto dalla Libreria editrice vaticana, che detiene i diritti degli scritti del papa, con la Mondadori, che questi diritti distribuira’ in tutto il mondo, sperando di ottenere con il nuovo libro un successo maggiore di quello di ”Varcare la soglia della speranza”, l’intervista di Vittorio Messori con il papa del 1994, un vero e proprio best seller con 20 milioni di copie vendute in 50 edizioni in tutto il mondo. Anche se il testo e’ stato ”blindato” dalla casa editrice, sono state date le coordinate del libro: duecento pagine, compresa una breve introduzione nella quale lo stesso Karol Wojtyla spiega i motivi che lo hanno spinto a pubblicare quella che si puo’ definire come la seconda parte della sua autobiografia dopo ‘Dono e mistero’ del 1996, nel quale il racconto inizia dagli anni dell’infanzia in Polonia. In totale sono tra 40 e 50 i capitoli del libro, non titolati ma solo numerati, divisi in sei parti ”logiche”. Un libro per il quale la Mondadori pensa ad una tiratura iniziale, solo per l’edizione italiana, di 250/280 mila copie. Mentre per ora il prezzo e’ top secret. Il testo inizia con il racconto della telefonata ricevuta di sera dal giovane sacerdote polacco (aveva 38 anni nel 1958) da parte del primate della Polonia il card. Wyszynsky: ”Vieni ti devo parlare” e di conclude con la citazione evangelica di Marco (14,42) ”Alzatevi, andiamo!”, ”Vado cercando la sorgente della mia vocazione”, in questa caso all’episcopato, scrive Wojtyla all’inizio del libro che e’ di ”ricordo e riflessione”. Lo stile, ha raccontato il portavoce vaticano Joaquin Navarro Valls, e’ narrativo e di riflessione, ma condito con l’humor tipico di Giovanni Paolo II. ”Uno stile dritto – ha detto Navarro – non artificioso, si legge molto bene, il che fa pensare che il papa ha fatto uno sforzo letterario per arrivare al maggior numero di persone, per condividere la sua esperienza”. ”Il libro – ha detto Navarro, ricordando che il papa scrive di getto e senza quasi correzioni – e’ privo di artifici narrativi, perche’ il lettore possa seguirlo nel modo piu’ naturale in questo viaggio della memoria e della riflessione”. ”Nel libro non si parla del nazismo per motivi temporali perche’ parte dal 1958 – ha detto Gian Arturo Ferrari, direttore generale divisione libri Mondadori – ma del comunismo si’, non in senso analitico, come ha fatto nell’altro libro, ma raccontando le difficolta’ di un vescovo alle prese con le autorita’ comuniste”. Come quando gli impedivano di costruire la chiesa a Nova Huta, allora cittadina satellite e zona industriale vicino a Cracovia, che secondo le autorita’ polacche del tempo doveva rimanere senza chiesa. E non mancano momenti del Wojtyla uomo, quando dichiara che a lui ”piace cantare”. I proventi della vendita del libro che spetteranno al papa saranno devoluti in beneficenza, ”andranno ad un fondo per le opere di carita’ del papa: sara’ lui – ha detto Navarro – a scegliere quando e come, e in che modo utilizzarli”. Un libro che il papa ha in parte dettato e in parte scritto personalmente nell’arco di pochi mesi, dal marzo all’ agosto 2003. ”Non credo che sara’ l’ultimo libro del papa”, ha detto Navarro, rispondendo alle domande dei giornalisti: ”Qualcuno ha scritto che si tratterebbe dell’ultimo libro del papa – ha detto con ironia Navarro -: e’ ultimo in ordine di tempo, certo, ma vista la sua facilita’ nello scrivere non mi sento di dire che sara’ l’ultimo libro”. Anche se per ora non ci sono progetti concreti in corso, ma soltanto scritti, magari messi in un cassetto.


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