Volontariato

Paolo Botti con gli Amici di Lazzaro a Torino: «La mia Africa adesso è qui»

Paolo Botti, 35 anni, ha fatto della sua Torino la propria terra di missione. È qui che, nel 97, con quattro amici, ha fondato l’associazione Amici di Lazzaro

di Daniele Biella

Paolo Botti, 35 anni, ha fatto della sua Torino la propria terra di missione. È qui che, nel 97, con quattro amici, ha fondato l?associazione Amici di Lazzaro (www.amicidilazzaro.it), che oggi ha 150 soci ed è presente nei luoghi più difficili di città e provincia a sostegno di vagabondi, prostitute, famiglie povere. «Sono rimasto a fare le cose che volevo andare a fare in Africa», dice Botti che, lasciato il lavoro di progettista elettronico, vive nella struttura d?accoglienza dell?associazione della quale è presidente.

Come avete iniziato?
Andavamo nelle stazioni di Torino a conoscere i senzatetto, cercavamo soluzioni ai loro problemi. Poi abbiamo affrontato il flagello delle prostitute, ci siamo mossi per informarle su come ne potevano uscire e su chi contare per cambiare vita. Da allora, 30 ragazze all?anno, soprattutto nigeriane, si liberano dai loro sfruttatori.Tre volte all?anno formiamo volontari che vadano a incontrarle.

Dove trova le motivazioni?
La relazione d?aiuto è parte fondamentale della vita. Essere vicini, senza discriminazioni, a tanta gente in difficoltà, ti permette di sconfiggere l?indifferenza. Anche quando l?aiuto pratico viene meno, il mio principio è: non posso aiutarti, ma sono con te comunque.

Episodi importanti?
Quando, dopo mesi di silenzio, una donna di strada ti telefona e di colpo ti dice: «Voglio uscire da tutto questo, dimmi come».

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