Famiglia

Paolicelli (Aon): difesa, una legislatura da dimenticare

Guerra del Kosovo, poteri all'esercito, carabinieri quarta forza armata... Il bilancio degli obiettori è negativo.

di Gabriella Meroni

“Una legislatura che sui temi della difesa è sicuramente da dimenticare: per il profondo strappo della guerra del Kosovo, i maggiori poteri dati ai vertici delle forze armate, l’elevazione dei carabinieri a quarta forza armata e la trasformazione delle forze armate in uno strumento mercenario, al solo scopo di poter intervenire in qualsiasi tipo di conflitto con un distacco sempre maggiore da società civile e Parlamento”. E’ quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente dell’Associazione Obiettori Nonviolenti, commentando le dichiarazioni del Ministro Mattarella rilasciate al giuramento delle prime allieve top gun. “Inoltre in questa legislatura – prosegue Paolicelli – c’è stata l’approvazione di una nuova portaerei da 4.000 miliardi, l’aumento delle spese militari, che quest’anno hanno raggiunto la cifra record di 34.000 miliardi, ma che saranno destinate a crescere ulteriormente per fronteggiare le maggiori spese previste per i sistemi d’arma, che devono passare dagli attuali 6.000 a 9.000 l’anno, e quelle legate alla professionalizzazione delle forze armate. Il crollo del reclutamento, registrato in questi giorni, infatti può portare solo a percorrere tre strade: il ripristino della leva, un ulteriore aumento delle spese militari, per dare ulteriori incentivi ai volontari o, come auspichiamo noi, una drastica riduzione dello strumento militare. Non basta a controbilanciare tale politica, né l’approvazione della legge sull’obiezione, né quella sul Servizio Civile Volontario. Infatti ambedue sono nate sotto forti pressioni dei vertici militari, che ne hanno influenzato negativamente l’esito. Oltretutto quel poco di positivo che contengono è stato disatteso, da un lato con gli scarsi investimenti economici, parliamo di 225 miliardi per quest’anno destinate al servizio civile, dall’altro con un disinteresse gestionale, che sta portando alla deriva il servizio civile: un pezzo non indifferente della concreta solidarietà di cui molti giovani sono portatori, che rischia di svanire nel nulla. Chi pensa di pesare il suo ruolo in Europa sulla base della potenza bellica da dispiegare – conclude Paolicelli – non andrà molto lontano”.


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