Welfare

Pannella, digiuno per i carcerati

Due mesi di sciopero della fame, ora smetterà anche di bere: «Il sistema penitenziario è illegale»

di Lorenzo Alvaro

«Inizierò da stasera uno sciopero della fame ad oltranza, fino a che non saranno raggiunti gli obiettivi ai quali lego questo atto». Così aveva annunciato, il 20 aprile scorso, il leader dei radicali Marco Pannella, durante una conferenza tenutasi nella sede del partito. E in effetti da due mesi il politico sta portando avanti la sua battaglia.

Il carcere al centro dell’attenzione. «L’obiettivo del mio sciopero della fame è quello di far rientrare nella legalità lo Stato italiano», spiega infatti Pannella, «uno Stato che si trova in una situazione di criminalità professionale. Da decenni si stanno realizzando in Italia forme di detenzione che non sono previste e tollerate dalla legge italiana e internazionale. E rappresentano una forma di sequestro ad opera della forza pubblica».

«Tutti i media», ha aggiunto il leader radicale, «e soprattutto quelli del servizio pubblico, da mesi, da trimestri, da semestri, da anni, censurano ogni nostra possibilità di denuncia e ogni dibattito su quello che diciamo. Davvero è una situazione da Shoah. Gran parte del popolo tedesco forse nei primi anni non conosceva la situazione dei lager. Oggi non si può dire che la situazione non si conosca. Malgrado questa televisione di Stato e privata, che ha stabilito che noi non abbiamo diritto di esistenza, di informare. Prendo atto», ha continuato, «che i responsabili costituzionali ed istituzionali si stanno comportando in un modo che a me ricorda fortissimamente il comportamento di tanti Stati europei, compreso quello tedesco, che realizzava la prima consistente realtà di Shoah, nascondendola al popolo tedesco. In Italia si è fatto della comunità penitenziaria, in tutte le sue parti, dai direttori alla polizia giudiziaria ai detenuti, una situazione criminale, perché dura da decenni».

È di oggi la notizia che Pannella avrebbe deciso di «interrompere nelle prossime ore anche l’assunzione di liquidi». Secondo il professor Claudio Santini che monitora la situazione affidando le proprie riflessioni ad un comunicato, Pannella correrebbe un «rischio elevatissimo, dato che l’attuale grave compromissione dello stato generale, l’ipotensione e la presenza già ora di una disidratazione considerevole rappresentano importanti fattori di aggravamento delle patologie cardiovascolari di base e non lasciano margini di compenso». Secondo Santini «il ricovero è comunque improcrastinabile nel caso di ulteriore protrarsi del digiuno».


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