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Pane e frivolezze

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge regionale sui pubblici esercizi con cui si vieta di inserire in menù la voce «pane e coperto» ...

di Redazione

A Roma in vacanza, in un ristorante mi sono visto presentare il conto con la voce: «pane e frivolezze». Il ristoratore mi ha spiegato che sostituisce il vecchio «pane e coperto», non più consentito. È possibile?
Lettera firmata

Risponde Massimo Persotti

Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge regionale sui pubblici esercizi con cui si vieta di inserire in menù la voce «pane e coperto». In questo modo si è voluto eliminare quella che secondo molti è considerata una vera e propria gabella che non ha eguali nelle altre capitali europee. Solo nel Lazio, si calcola che il risparmio giornaliero per i consumatori è di oltre 336mila euro, ben 126mila solo a Roma. Ma il «pane e coperto» resiste in molte altre parti d?Italia e dove viene eliminato per legge si trovano subito gli escamotage. Spesso resta la voce «pane» che in alcuni casi lievita fino a 2 euro ma, precisa Nazzareno Sacchi, presidente della Fipe Confcommercio Roma, la federazione che riunisce i pubblici esercizi di Roma e provincia, il provvedimento «non menziona, né potrebbe farlo, il pane che può rientrare, come tutti gli altri, tra gli alimenti da elencare». Nessun dubbio però per il «coperto», e il rischio in cui incorrono i ristoratori in caso di non rispetto della legge è pesante: sanzione amministrativa fino a mille euro e, in caso di recidiva, chiusura temporanea del locale. Per il consumatore, il consiglio è rivolgersi ai vigili urbani o alla Guardia di Finanza.


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