Famiglia
Pamuk: processo in forse
Il tribunale di istanbul passa la patata bollente nelle mani del Governo
di Redazione
Il processo allo scrittore turco Orhan Pamuk potrebbe non svolgersi. La decisione e’ nelle mani del governo ed in particolare del ministro della giustizia. E’ questo l’effetto pratico della decisione del tribunale di Istanbul (che da venerdi’ dovra’ processare lo scrittore per ”offesa all’identita’ turca”) di applicare al caso Pamuk il vecchio codice penale ”piu’ favorevole al reo” vigente nel febbraio scorso, quando Pamuk, in un intervista ad un giornale svizzero affermo che in Turchia erano stati uccisi in passato ”un milione di armeni e 30 mila curdi”. Il vecchio codice penale, sostituito dal 1 giugno scorso con uno nuovo, prevede infatti che per perseguire quel tipo di reato ci sia bisogno di un’autorizzazione del ministro della Giustizia. Il nuovo codice penale non prevede un’autorizzazione governativa, ma il reato e’ perseguibile d’ufficio. Con questa decisione il tribunale ha in sostanza passato la patata bollente al governo che dovra’ assumersi la responsabilita’ di una difficile scelta politica prima di venerdi’. Infatti, se da un lato gli ambienti internazionali e le organizzazioni di difesa dei diritti umani stanno accusando la Turchia di perseguire le opinioni di uno scrittore, dall’altro, gli ambienti nazionalisti turchi (sia laici, sia religiosi) vogliono una punizione esemplare per Pamuk, da essi ritenuto ”un antinazionalista militante ed uno scrittore in cerca di fama e di un premio Nobel”.
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