Economia
Pallucchi: «Il Pnrr tra ritardi e clamorose esclusioni del Terzo settore»
La portavoce del Forum Terzo settore fa le pulci agli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. I dati ufficiali sono stati elaborati dall'Osservatorio realizzato in collaborazione con Openpolis, che sarà presentato ufficialmente domani a Roma. «Il coinvolgimento all’interno dei bandi è nella maggior parte dei casi indiretto, cioè demandato alle istituzioni locali»
di Redazione
«Sulle misure del Pnrr che interessano il Terzo settore, l’attuazione del Pnrr procede per ora, fatta qualche eccezione, nei tempi previsti. Ma accedere ai dati dei progetti finanziati e delle risorse erogate è spesso molto complicato. Il coinvolgimento delle organizzazioni di Terzo settore, inoltre, è ridotto e discontinuo». Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo settore, commentando i dati dell’Osservatorio su Pnrr e Terzo settore, realizzato in collaborazione con Openpolis, con l’obiettivo di aiutare gli enti a svolgere attività di advocacy, cogliere le opportunità di partecipazione al Pnrr e a orientarsi tra i provvedimenti governativi. L’osservatorio sarà presentato domani (martedì 14 marzo) alle 10 all’Eurostars Roma Aeterna, anche in diretta streaming sul canale Youtube del Forum Terzo settore.
«Tra le oltre 300 misure previste dal Pnrr, l’Osservatorio si concentra sulle 59 che interessano anche il Terzo settore (per un totale di 270 provvedimenti attuativi) in ambiti come l’ambiente, le persone con disabilità o non autosufficienti, la rigenerazione urbana, la povertà educativa, i beni confiscati. In totale, le risorse previste per attuare le 59 misure sono pari a 37 miliardi 610 milioni di euro ma, a causa di una difficile conoscibilità dello stato di attuazione del Pnrr, se da un lato è possibile conoscere quali sono le iniziative finanziate, dall’altro non è dato sapere quante risorse sono state effettivamente erogate sui territori e a quali destinatari», sottolinea Pallucchi.
Tra le misure più finanziate figura il Piano asili nido e scuole dell’infanzia (4.6 miliardi) per aumentare l’offerta educativa nella fascia 0-6; seguono la riforma delle politiche attive del lavoro e formazione (4,4 miliardi di euro) e la misura “Casa come primo luogo di cura” per la presa in carico del 10% della popolazione over 65 (4 miliardi di euro). Solo una misura, quella riguardante il Servizio civile universale, andrà completata entro quest’anno ed è al momento in corso d’opera. L’unica al momento completata, invece, è la definizione di un nuovo modello organizzativo della rete di assistenza territoriale, che non prevede investimenti finanziari. Delle altre, 45 sono in corso, quattro sono in ritardo nella realizzazione e nove ancora da avviare, ma gran parte di queste ha scadenza nel 2026.
«La “puntualità” nell’attuazione del Pnrr dovrà essere verificata soprattutto nei prossimi anni e, da questo punto di vista, l’osservatorio del Forum Terzo settore rappresenterà uno strumento fondamentale», è il parere di Pallucchi. «Per quanto riguarda il coinvolgimento del Terzo settore attraverso gli avvisi, al momento tre sono quelli aperti a cui possono partecipare gli enti (Turismo delle radici, Servizio civile digitale, Fondo per il turismo sostenibile), mentre 21 sono quelli che l’hanno prevista ma sono già scaduti. Gli enti di Terzo settore sono stati invece esclusi, in modo piuttosto sorprendente, dal Bando sulla realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi e da quello sulla rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali dei luoghi della cultura. Il coinvolgimento all’interno dei bandi è nella maggior parte dei casi indiretto, cioè demandato alle istituzioni locali, che possono scegliere o meno di avvalersi della collaborazione delle organizzazioni attive sui territori. Quest’ultimo rappresenta senza dubbio un punto debole nel Pnrr, perché si rischia di produrre risultati disomogenei sui territori e viene a mancare, al di là della distribuzione delle risorse, la garanzia dell’efficacia delle misure, frutto di una collaborazione di più attori».
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