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Palestina: vittoria Hamas, Israele sotto shock

La classe politica israeliana esprime grande inquietudine per il trionfo del partito estremista islamico. A rischio le trattative per la pace

di Joshua Massarenti

Israele sotto shock dopo l’annuncio ufficiale del trionfo di Hamas alle elezioni legislative palestinesi. Il Primo ministro ad interim Ehoud Olmert ha convocato una riunione straordinaria con alti responsabili dell’esercito israeliano e i servizi di sicurezza per affrontare le possibilit ripercussioni, almeno sul breve termine, di una vittoria attesa quanto temuta.

Per ora, i commenti ufficiali sono dettati dalla prudenza. “I ministri hanno ricevuto la consegna di mostrarsi discreti” ha indicato all’Agence France Presse un responsabile della Presidenza del consiglio. Da parte sua, il Ministro della difesa Shaul Mofaz ha dichiarato che “abbiamo costituito un team che ha studiato la politica da seguire in funzione del vincitore”.

Chi invece si è già espresso senza tanti tentennamenti è Shimon Peres, numero due del partito centrista fondato dal premier Ariel Sharon prima della sua emoragia cerebrale. “Hamas” ha dichiarato Peres, “non potrà controllare l’Autorità palestinese né pagare gli stipendi dei funzionari senza l’aiuto internazionale. E questa dovrebbe apparentemente cessare” ha concluso Peres in riferimento ai ripetuti avvertimenti lanciati da responsabili europei in caso di vittoria di Hamas.

L’opposizione di destra attribuisce il trionfo del partito estremista islamico al governo israeliano. Il presidente della commissione della difesa e degli affari esteri del Parlamento, Youval Steinitz, del partito Likoud, ha dichiarato che la vittoria di Hamas è “un terremoto che segna la tragica sconfitta di Israele nella guerra contro il terrorismo”.

Ancor più drammatici sono i toni assunti dall’ex ministro degli esteri israeliano e attuale numero due del Likoud, Sylvan Shalom, secondo il quale il trionfo elettorale di Hamas, “che prona la distruzione di Israele, quindi del popolo ebraico, ha un carattere simbolico in quanto coincide con la giornata internazionale della Shoah”. E sempre in riferimento all’olocausto, Shalom ricorda come “anche Hitler è salito al potere con mezzi democratici”.

Tornando all’attualità, Shalom punta di nuovo il dito contro la politica di Sharon, sostenendo che “ISraele non avrebbe mai dovuto consentire ad Hamas di partecipare a queste elezioni”. Di sicuro, la vittoria del partito islamista rischia di compromettere seriamente il cammino verso la pace, Almeno secondo quanto andava sostenenendo ieri sera il premier ad interim Olmert. Alla vigilia del risultato definitivo, Olmert aveva affermato “che Israele non poteva accettare che Hamas, nella sua forma attuale, potesse far parte dell’Autorità palestinese”. Per poi concludere: “Non instaurerò un dialogo politico con un governo che non rispetta i suoi impegni più fondamentali e che non lotta contro il terrorismo”

Una logica di confronto, quella del premier ad interim, al quale sembra opporsi il leader del partito di sinistra Meretz, Yossi Beilin, secondo il quale “sussiste una chance di raggiungere un accordo con i palestinesi”. Nonostante la vittoria di Hamas, Beilin ha invitato Olmert ad aprire immediatamente dei negoziati con Mahmoud Abbas, il Presidente dell’Autorità palestinese e leader del partito Al Fatah, il grande perdente delle elezioni palestinesi.

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