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PALESTINA. Tony Blair visita villaggio minacciato da coloni

Il rappresentante del Quartetto per il Medio oriente si è recato ad At-Tuwani, dove è in corso una resistenza popolare nonviolenta appoggiata da due ong internazionali tra cui l'italiana Operazione Colomba. "Tutto questo va fermato", ha detto Blair

di Daniele Biella

E’ una visita senza precedenti quella che ha portato, il 19 Marzo 2009, Tony Blair, rappresentante del Quartetto per il Medio Oriente, ad At-Tuwani, villaggio palestinese situato nella parte meridionale della Cisgiordania, nelle colline a sud di Hebron.

Il motivo della visita, ha dichiarato Blair, “è di portare veramente l’attenzione sul fatto che, in mancanza di un nuovo e diverso sistema amministrativo nell’Area C (la zona della Cisgiordania sotto controllo militare e civile israeliano), diventa molto difficile per i Palestinesi godere dello stile di vita di cui dovrebbero ed essere in grado di valorizzare la propria terra così come dovrebbero poterla valorizzare in libertà”.
Blair ha incontrato il sindaco di At-Tuwani e alcuni membri di Operazione Colomba e del Christian Peacemaker Teams, che gli hanno descritto gli attacchi e gli abusi dei coloni e dei soldati israeliani che i Palestinesi subiscono quando cercano di accedere alle proprie terre. La conversazione ha anche evidenziato l’inazione del governo israeliano rispetto alle violenze dei coloni, esemplificata dalla mancata attuazione degli ordini di demolizione dell’avamposto illegale israeliano di Havat Ma’on.

Interrogato su cosa farà rispetto a questa situazione, Blair ha risposto “Andrà fermata, no? Questo è quello che dovrebbe succedere. Ma è necessario che sia fatto in maniera sistematica cosicché l’intero modo in cui quest’area è considerata e gestita sia cambiato e reso più equo”.
Secondo gli accordi di Oslo il villaggio di At-Tuwani si trova in area C, sotto totale controllo militare e civile israeliano. Le autorità israeliane si sono sempre rifiutate di fornire al villaggio acqua corrente ed elettricità, nonostante il vicino insediamento di Ma’on, a meno di un chilometro, abbia pieno accesso a questi servizi. Inoltre, il governo israeliano si rifiuta di concedere permessi di costruzione ai residenti palestinesi di At Tuwani e degli altri villaggi della zona.  Di conseguenza i Palestinesi spesso si trovano ad affrontare il rischio di demolizione di case, moschee, scuole, cliniche e pozzi. Al contrario, Ma’on, Havat Ma’on e gli altri insediamenti e avamposti della zona continuano ad espandersi senza limiti.  

Negli ultimi anni At-Tuwani ha ricevuto una crescente attenzione mediatica legata al locale impegno popolare verso la resistenza nonviolenta agli attacchi dei coloni. I Palestinesi di quest’area hanno ottenuto diversi successi utilizzando la nonviolenza per reclamare la propria terra e la libertà di movimento e per richiamare l’attenzione sulla violenza che subiscono a causa dell’occupazione israeliana.


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