Mondo

Palestina: la proposta di pace saudita

Segni di disgelo dopo la proposta di pace lanciata dal prinicipe ereditario dell'Arabia Saudita

di Emanuela Citterio

La proposta di pace elaborata dall?Arabia Saudita , che tiene banco in queste ore in Medio Oriente, sta riscuotendo pareri favorevoli da parte di palestinesi e israeliani, oltre che dall?Europa, dagli Usa e persino dalla Russia. Eppure la soluzione ventilata dal principe ereditario Abdullah ben Abel Aziz non ha nulla di innovativo. La proposta – fa notare l’agenzia Misna – si basa un vecchio piano basato sul principio “territori in cambio di pace”.prevede il completo ritiro israeliano dai territori palestinesi e il ripristino dei confini precedenti la guerra dei ?Sei giorni? del 1967, in cambio del completo riconoscimento dello Stato d’Israele da parte del mondo arabo. Affinché il piano possa essere viabile, ha detto Abdullah, sarà necessaria la creazione di una forza di pace ?super partes? che possa garantire l?attuazione operativa della proposta. Ieri, l’Alto commissario per la politica estera e la sicurezza dell’Unione europea (Ue), Javier Solana, ha incontrato il premier israeliano, Ariel Sharon. Al termine del colloquio ha affermato che il primo ministro è disponibile a incontrare “qualsiasi” dirigente saudita per discutere l’iniziativa del principe Abdullah. Sempre ieri il disgelo fra israeliani e palestinesi si è manifestato attraverso l’incontro fra i responsabili della sicurezza di entrambi a Tel Aviv. Il colonnello Jibril Rajub, incaricato da parte palestinese della sicurezza in Cisgiordania e personaggio stimato anche negli ambienti governativi israeliani, ha fatto presente che non ci sarà pace fino a quando non si restituirà speranza al popolo palestinese e non cesserà l?occupazione dei territori autonomi. Oggi Solana sarà ricevuto da Abdullah, a Gedda, per poi dirigersi al Cairo e discutere degli ultimi sviluppi col presidente egiziano Hosni Mubarak. Fonti palestinesi contattate dall’agenzia Misna nei territori occupati ritengono che il nodo cruciale del piano sia rappresentato dal dispiegamento di una forza internazionale di pace, idea che ?è stata, anche recentemente, fortemente osteggiata da Israele con l?approvazione di Washington?


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