Formazione

Palestina: dopo i sequestri, la Croce Rossa non se ne va

Anche se verrà ridimensionata l'attività sul terreno

di Gabriella Meroni

Stanno bene e al momento si trovano a Gerusalemme i due volontari italiani della Croce Rossa, Gianmarco Onorato e Claudio Moroni, sequestrati ieri pomeriggio nella Striscia di Gaza e liberati in nottata grazie a un’operazione degli agenti del Sismi e della polizia palestinese. Simon Shorno, portavoce dell’unita’ di crisi della Croce rossa internazionale creata sul posto, ha espresso all’agenzia Misna la soddisfazione dell’organizzazione umanitaria per l’esito positivo della vicenda. “Il nostro e’ un impegno umanitario, non politico. Non conosciamo i gruppi militanti attivi nell’area ne’ tantomeno l’identita’ dei sequestratori”, ha affermato Shorno, il quale non ha voluto fornire dettagli sull’operazione che ha portato alla liberazione dei due volontari. “Posso soltanto dire che abbiamo subito consultato i nostri interlocutori all’interno del governo e delle forze impegnate a Gaza. Un contributo significativo lo ha dato l’Autorita’ nazionale palestinese mettendosi subito in contatto con i gruppi locali”, ha detto il portavoce. Secondo l’agenzia di stampa palestinese ‘Ramattan’, considerata vicino al movimento radicale Hamas, a mediare sarebbe stato Abu Ahmad Halas, capo delle Brigate Salahuddin, riconducibili all’opposizione Fatah, il partito del presidente Abu Mazen. Riguardo alla decisione annunciata ieri di sospendere le attivita’ sul terreno, il portavoce ha confermato che proseguiranno quelle di emergenza. “Si tratta”, ha detto, “non tanto di una sospensione, quanto dell’esigenza di mantenere un basso profilo. Oggi incontreremo i nostri colleghi umanitari e discuteremo su come muoverci d’ora in avanti”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA