Mondo

Palestina. Bomba in una scuola, otto i feriti

Questa volta l'attribuzione è all'esercito israeliano. Rilasciati, nel frattempo, i quattro italiani di "Colombe per la pace"

di Ettore Colombo

Una bomba torna a insanguinare il Medioriente e colpisce i bambini palestinesi. Un ordigno è esploso in una scuola, nei pressi di Hebron, nel sud della Cisgiordania. Le bombe erano due, nascoste nei bagni dietro un lavabo. L’altra è stata disinnescata dagli artificieri. Secondo fonti mediche, cinque bambini sono in condizioni gravi, mentre gli altri tre sono rimasti feriti in maniera leggera. Sul posto sono intervenuti i soldati israeliani, che hanno soccorso i piccoli e li hanno trasportati in un ospedale di Gerusalemme. A confermare l’esplosione è stata la radio israeliana. Secondo l’emittente la bomba è deflagrata nell’area delle colline a sud di Hebron. La zona è stata isolata, e si temono nuovi attentati. L’esercito israeliano sta indagando: c’è il sospetto che gli ordigni siano stati piazzati da alcuni coloni israeliani. Secondo un’altra ipotesi, si tratterebbe invece di bombe nascoste nella scuola da miliziani palestinesi: l’esplosione, in questo caso, sarebbe accidentale. Intanto, nella notte, l’esercito israeliano aveva proseguito le attività di rastrellamento e perquisizioni ormai quasi quotidiane. A Khan Younes, nella striscia di Gaza, i militari hanno arrestato 23 palestinesi, accusati di “attività ostili contro Israele”. Sempre nella notte anche un episodio inquietante: quattro volontari italiani dell’organizzazione non governativa “Colombe per la Pace” sono stati sequestrati. A rapirli un ex poliziotto palestinese, che aveva collaborato per qualche tempo con l’organizzazione. I quattro sono stati però subito rilasciati, grazie anche all’immediata attivazione dell’unità di crisi della Farnesina. Tutti, in perfetta salute, hanno chiesto di poter rimanere a lavorare a Rafah.


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