Palermo: sospesa l’assistenza ad anziani e disabili. Cooperative con le mani legate.

di Elisa Furnari

Anna (nome inventato ma purtroppo protagonista di una storia vera) non riesce da sola ad alzare sua madre gravemente ammalata e totalmente “allettata”, non ce la fa a lavarla…né a cambiarla…da lei gli operatori domiciliari prestavano assistenza ogni giorno, ma dal 1 settembre, improvvisamente, non vanno più, lei chiede aiuto….ma nessuno sa dirle quanto durerà questo stato di abbandono.

Sono decine le storie come questa che oggi accadono a Palermo, la bellisima Palermo. Provo a indagare chiamando alcuni cooperatori sociali che operano in quel distretto, e la verità che mi viene raccontata è incredibile.

Il mio amico cooperatore, evidentemente stravolto per quanto sta accadendo, mi spiega che il Comune di Palermo ha imposto una sospensione del servizio. Il 31 agosto la cooperativa  riceve una telefonata dagli uffici del Servizio di Integrazione Sociale del Comune nella quale si comunica l’immediata, cioè dal 1 settembre, sospensione del servizio di assistenza affidato alla cooperativa (così come ad altre), “rassicurando” che sarebbe potuto ripartire al più presto e cioè dopo la firma del nuovo patto di Accreditamento in conformità alla normativa vigente.

Agghiacciante pensare che tutto ciò possa accadere, che delle famiglie, assistite perché in una condizione di estremo bisogno possano essere piantate in asso così, da un giorno all’altro, perché…va fatto un adeguamento in virtù di una normativa che certamente non è entrata in vigore quel giorno.

E allora mi chiedo: perché decine di persone in precarie condizioni di salute, sono state abbandonate? E’ possibile che ciò accada per un “intoppo burocratico o amministrativo”?  Perché il Comune di Palermo non ha provveduto per tempo a far firmare i nuovi patti?

Non ho le risposte, forse la complicità delle ferie estive, forse una scarsa capacità di gestire e amministrare…certo è che questo non può e non deve accadere.

E insieme agli interrogativi resta la rabbia, perché ci troviamo davanti ad un sistema che non sembra aver capito di aver a che fare con persone da assistere e non da ferire e mortificare…nè tantomeno da abbandonare.

Ancora oggi non si hanno notizie né della famosa firma del patto di Accreditamento né della ripresa del servizio, sono passati 5 giorni, mi chiedo quanti ne dovranno passare.

Mi viene giusto in mente una frase di “Santa Madre Teresa di Calcutta”, patrona sì del volontariato ma credo anche di ogni singolo operatore che con amore e dedizione presta assistenza ai più fragili, che diceva: “Sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe”.

Direi che oggi mancano tante gocce…troppe.

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