Famiglia

Pakistan, leader musulmani: sì a legge in favore delle donne

Il Consiglio dell'Ideologia islamica dice sì al provvedimento Women Protection Bill, che contiene emendamenti alla legge che è lesiva dei diritti delle donne.

di Emanuela Citterio

Il disegno di legge sulla “protezione delle donne”, che sta per essere approvata in via definitiva in Pakistan, non va contro il Corano. Lo afferma il Consiglio dell’Ideologia islamica (CII), svuotando così di valore le proteste degli estremisti musulmani che nel Paese continuano a manifestare contro il provvedimento del governo, riferisce l’agenzia Asianews. Il presidente del CII e i suo i membri hanno espresso pieno appoggio al cosiddetto Women Protection Bill, che aspetta la firma del capo di Stato Pervez Musharraf per diventare legge a tutti gli effetti. Il Consiglio sostiene che il disegno di legge sia un passo nella giusta direzione e che contribuirà a rimuovere le numerose anomalie contenute nella legislazione sulle donne. Il Women Protection Bill, sostanzialmente, contiene pochi, ma importanti emendamenti alle famigerate Ordinanze Hudood. Queste, dal 1979, regolano i temi della proprietà, dell’adulterio e delle proibizioni estese ai non islamici dell’uso di alcol e del gioco di azzardo con forti discriminazioni e ingiustizie nei confronti di donne vittime di stupro e altri reati sessuali. Il disegno di legge ha suscitato forti polemiche e proteste nel Paese. Ieri a Lahore e Gujranwala si sono registrati scontri tra polizia e manifestanti appartenenti alla Muttahida Majlis-e-Amal (MMA), alleanza politica di 6 partiti islamici. Leader e membri della MMA ritengono il Women Protection Bill contrario ai principi della legge islamica e ne chiedono la revoca al governo. Musharraf, favorevole alla legge, dovrebbe firmarne il testo il prossimo 4 dicembre. Gruppi per i diritti umani e civili hanno accolto con favore l’iniziativa del governo, ma continuano a chiedere la totale abrogazione delle Hudood. Alcuni membri dello stesso CII, non in linea con le posizioni ufficiali del Consiglio, evidenziano che la nuova legge sulle donne, tranne che in pochi punti, non differisce dalle Ordinanze.


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