Cultura
Pakistan, emergenza dimenticata
La testimonianza degli uomini del Cesvi, in prima linea nel portare aiuti
La spedizione commemorativa del K2. Luglio 2004. Per Maurizio Gallo, un ricordo remoto. Sepolto tra le macerie della scuola elementare di Chirani, nel Pakistan nord occidentale. «Qui sotto, ci stanno 260 alunni. Per loro, purtroppo, non c?è più niente da fare». Abituato a scalare vette, Gallo parla in qualità di direttore esecutivo del Karakorum Trust, un progetto inizialmente promosso dal Comitato Ev-K2-Cnr e dal Cesvi a favore delle persone che vivono tra le montagne del Karakorum. Ma dallo sviluppo all?emergenza, il passo è stato brevissimo. è bastato un attimo e il terremoto di 7,8 gradi su scala Richter per «assistere a scenari apocalittici mai visti in vita mia», dice Gallo. In dissolvenza le immagini di «villaggi distrutti, strade inagibili, feriti portati via in elicottero». Il clima, poi, ci mette del suo perché «l?inverno è alle porte». A rischio tre milioni di senzatetto.
I fronti coperti da Karakorum Trust sono due: il primo, a Chakothi, sulla linea frontaliera del Kashmir, nell?Azar Kashmir, 60 chilometri a est di Muzaffarabad. «Fino ad ora», spiega Gallo, «abbiamo portato viveri, tende e medicinali per 4mila persone. Ma intorno a Chakhoti, ci sono da raggiungere decine di villaggi che accolgono 25mila contadini». Un?operazione resa ancor più difficile «dal fatto che molti superstiti si rifiutano di abbandonare le proprie dimore, o quel che ne resta». Gallo ne ha avuto la prova a Balakot, la seconda area in cui Cesvi e Ev-K2-CNR prestano soccorso. «La città è stata rasa al suolo ma ho visto recuperare le lamiere di case distrutte per costruire baracche».
Un segno di vita che agli occhi di Luca Aiolfi, operatore Cesvi nel Kashmir pakistano, può fungere da «preludio per il passaggio da un?azione di emergenza a un progetto di sviluppo a lungo termine». Gli obiettivi? «La ricostruzione di scuole e case». Intanto, dei 312 milioni di dollari richiesti dall?Onu, solo il 12% è stato allocato. Di fronte a questa avarizia, è meglio contare sulle proprie forze. «Per questo», sostiene Gallo, «miriamo a piccoli progetti». Come la ricostruzione di quattro scuole nella zona di Chakhoti.
Per donare:
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numero verde 800.036.036
ccp 882233 intestato a Cesvi Emergenza causale “Con i terremotati in Pakistan”
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