Famiglia
Pakistan: arrestato terrorista con mappe Milano e Roma
A precisare quali città italiane erano nel mirino dell'estremista vicino ad al-Qaeda è Mubasher Bukhari, giornalista del Daily Times intervistato da Der Spiegel
di Redazione
Osama bin Yousaf, il terrorista arrestato domenica scorsa in Pakistan, aveva con se’ le mappe di Milano e Roma. A precisare quali citta’ italiane erano nel mirino dell’estremista vicino ad al-Qaeda e’ Mubasher Bukhari, giornalista del quotidiano ‘Daily Times’ intervistato dal quotidiano tedesco Der Spiegel sul suo sito online. Citando fonti della polizia e dei servizi segreti pachistani, Bukhari precisa che Bin Yousaf aveva con se’ anche una mappa di Londra. Gli investigatori, inoltre, nella casa dell’uomo a Faisalabad avrebbero trovato anche una cartina della Germania con le citta’ di Bonn e Francoforte evidenziate con un cerchietto rosso. ”Bin Yousaf ha confessato di far parte della rete di Al Qaeda e di aver fornito sostegno logistico ai militanti”, ha dichiarato una fonte ufficiale, spiegando che il terrorista e’ stato individuato e arrestato grazie al suo cellulare, il cui numero era stato precedentemente trovato nell’agenda di Abu Faraj Al Libby – importante leader dell’organizzazione terroristica, arrestato nel maggio di quest’anno in Pakistan – e messo sotto controllo dalle autorita’.
Proprio con quel cellulare, hanno specificato i funzionari, sono state effettuate tre chiamate – dirette verso Gran Bretagna, Italia e Germania – poche ore prima che Bin Yousaf venisse bloccato dalle forze di polizia a Faisalabad, una cittadina a 350 chilometri dalla capitale Islamabad. Durante gli interrogatori, l’uomo ha raccontato di essere arrivato in Afghanistan nel 1992 per combattere con i mujahedin e di essere rimasto ferito durante un combattimento l’anno dopo. Rimpatriato in Pakistan, Bin Yousaf e’ tornato nel 1995 in Afghanistan dove e’ stato introdotto ai leader di Al Qaeda. Fonti ufficiali l’hanno indicato come uno stretto collaboratore di Abu Faraj Al Libby e di Amjad Hussain Farooqi, quest’ultimo ucciso dalle forze di sicurezza pachistane nel settembre del 2004.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.