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Pagheremo l’Imu, ma addio defibrillatore
La Pubblica assistenza Fratellanza Popolare di San Donnino (FI) dopo aver raccolto i fondi per un defibrillatore si trova a dover pagare l'Imu per la sede, anche per le stanze usate dai volontari del 118 e addio soldi per il salvavita
di Redazione
Dovrà rinunciare al defibrillatore salvavita, la Fratellanza Popolare di San Donnino, Pubblica assistenza attiva in provincia di Firenze, per il momento. La ragione è che, dopo gli ultimi chiarimenti sulle “esenzioni” Imu, i volontari di questa Pubblica assistenza dovranno versare ben 11.414 euro e 36 centesimi. Gli amministratori dell’associazioni, infatti, dovranno pagare l’imposta perché l’attività sanitaria e socio-sanitaria che viene svolta nei locali della Fratellanza Popolare viene considerata attività commerciale e quindi soggetta all’Imu.
Per il 2012, osservano gli amministratori, tutta la superficie della sede è soggetta alla tassa. Un «assurdo» sottolineano.
In pratica l’Imu verrà pagata per le camere dove dormono ogni sera i volontari impegnati nei turni per emergenza 118, per il centralino che gestisce e organizza i volontari per i turni dei servizi sociali per trasportare persone, per i bagni utilizzati dai volontari, per il garage dei mezzi per i quali anche i cittadini contribuiscono all’acquisto con donazioni, per i magazzini di protezione civile.
«A tutti è noto come l'associazione non possa essere equiparata a un normale centro ambulatoriale privato profit, dove gli amministratori fanno una logica e giusta ripartizione degli utili, oppure il nostro circolo come un bar in pieno centro», afferma Alessio Ciriolo, presidente dell'associazione. «La nostra è proprio un’altra storia: sapete come noi avevamo pensato di far quadrare i conti quest’anno? Insieme ai volontari, io e tutto il Consiglio Direttivo (quindi ipoteticamente gli amministratori) siamo stati di turno nel centro commerciale a raccogliere fondi per acquistare il defibrillatore da mettere sull’ambulanza di emergenza 118. Il tutto dopo che la scorsa settimana, 46 volontari hanno fatto il corso della Centrale 118 per esecutori di defibrillazione precoce».
Ciriolo continua: «Anche analizzando l’attività ambulatoriale svolta nella nostra sede, l’Imu che ci applicano sa di beffa: l’attività è prevista dallo statuto e dagli scopi statutari stessi. Utilizziamo tariffe sociali, calmierando i prezzi di mercato per favorire la popolazione che trova da noi alta qualità nelle prestazioni e tariffe pari al servizio pubblico. Inoltre, gli introiti provenienti delle attività vengono sempre reinvestite nello sviluppo: ultimo esempio sono l'ecografo e l'audioimpedenziomentro acquistati due mesi fa».
«Questi 11.414,36 euro mettono a rischio le finanze dell'associazione e rischiano di comprometterne il futuro», prosegue la vice presidente Lucia Chieffo. «Forse oggi i proventi, della raccolta al mercatino di beneficienza per Natale, i rimborsi della Società della Salute per il trasporto sociale – dalla Asl per trasporti sanitari il tutto svolto con volontari, dovremo utilizzarli per la rata dell'Imu anziché per il defibrillatore»
Dall’associazione sottolineano anche che una delle caratteristiche fondamentale delle Pubbliche assistenze è il rispetto della legge e quindi «ovviamente indignati pagheremo».
«La difficoltà più grossa che sentiamo» conclude il presidente Ciriolo, «è che dovremo chiedere di nuovo uno sforzo in più ai volontari, che, per 24 ore al giorno, senza domeniche, natale o festività, portano avanti la loro scelta di aiutare il prossimo. Chiediamo a tutti, se possibile, di sostenerci, così come faranno col rinnovo delle tessere i nostri soci che ogni anno e per tutto l’anno ci sostengono nell’obiettivo primario della Fratellanza Popolare San Donnino: la solidarietà».
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